La telenovela della A/24 non ha mai fine, un nuovo inizio sembrava avviato con il decreto del governo Draghi che aveva revocato la concessione alla Toto holding e trasferito la gestione delle autostrade A24 ed A 25 ad Anas.
I Sindaci
Dopo cinque anni di lotta i 115 sindaci avevano manifestato soddisfazione senza però abbassare la guardia. Il Ministro alle infrastrutture Salvini aveva convocato, in tempi rapidi la delegazione rappresentativa per ben due volte e dato rassicurazioni sul prosieguo della vicenda davanti ai Presidenti regionali di Abruzzo e Lazio, Commissari straordinari e tecnici. Il passaggio di gestione aveva anche comportato il trasferimento del personale di Strada dei parchi, circa ottocento lavoratori, ad Anas, con la conseguenza di una diminuzione degli stipendi a causa di un diverso contratto nazionale di lavoro applicato. Il decreto del Governo Draghi inoltre prevedeva, per l’importante e strategica arteria, la creazione di una nuova compagnia statale di gestione entro il 31 dicembre di quest’anno ed un risarcimento al vecchio gestore.
Il Ministro
Ad inizio estate, nelle riunioni con la delegazione dei Sindaci, il Ministro delle infrastrutture aveva dato ampie rassicurazioni che il percorso avviato dal precedente Governo si sarebbe concluso felicemente entro l’anno anche se, con il trascorrere del tempo veniva ipotizzata una proroga della legge. Il percorso però ha avuto una evoluzione difficoltosa, primo scoglio quello del risarcimento per l’interruzione anticipata del contratto di gestione: il gruppo Toto pretendeva sei miliardi, il governo ne offriva meno di due, trattativa molto difficile quindi. Altro scoglio i procedimenti giudiziari, uno sulla sicurezza dei viadotti avviato dalla Procura de l’Aquila ed un ricorso presso il TAR avviato dal gruppo Toto poiché, secondo la società, la risoluzione anticipata del contratto, giustificata da presunte inefficienze relative alla manutenzione dei grandi viadotti si basava su ipotesi non verificate. Le due sentenze hanno avuto esito favorevole per il gruppo che dal 2000 a luglio 2022 ha gestito l’autostrada. Nel primo procedimento, avviato d’ufficio nel 2019 dalla Procura del Tribunale dell’Aquila, relativo alle presunte mancanze di manutenzione dei viadotti in territorio abruzzese, la sentenza ha decretato, in seguito alle relazioni dei consulenti tecnici che “non esiste ammaloramento” del cemento armato.
Tar Lazio
Nel secondo provvedimento, emesso dal TAR del Lazio, la sentenza ha rimesso il giudizio sulla correttezza della revoca della concessione alla Corte costituzionale. Strada Parchi Nel frattempo Strada dei Parchi ha ricevuto, per l’interruzione anticipata del contratto di gestione, che scadeva nel 2030, un indennizzo provvisorio di un miliardo e duecentomila euro più una provvisionale di altri cinquecento mila mentre una consulenza tecnica avrebbe stimato il risarcimento complessivo in due miliardi e trecentomila euro.
Il gruppo Toto
Secondo alcune voci, il ministro sarebbe intenzionato a trovare un accordo con il gruppo Toto le cui condizioni vedrebbero il riaffidamento dell’autostrada al precedente gestore in cambio della seconda parte del risarcimento. Sarebbero anche pronte alcune parti del Piano economico finanziario, atteso da anni, da inviare a Bruxelles: fondi per le manutenzioni, blocco delle tariffe per altri due anni, eliminazione del pedaggio per tre caselli del tratto romano entro il raccordo anulare. I Sindaci non hanno però ricevuto informazioni ufficiali e restano in attesa di una nuova convocazione che chiarisca le intenzioni del Governo e preceda la firma di un eventuale accordo. Dopo cinque anni di manifestazioni appare una pretesa legittima.
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