Bruciò per cinque giorni la Riserva naturale di Monte Catillo. Il fuoco, generato dolosamente tramite alcuni inneschi, ne percorse una vasta parte del suo territorio. Era il 12 agosto 2021 quando i tiburtini videro il fumo sprigionarsi dalle fiamme che avanzavano dal versante di Monte Sterparo. Bruciarono circa settanta ettari, nonostante l’impiego di elicotteri e Canadair. Da Piazza Rivarola le immagini erano desolanti e grande la preoccupazione dei tanti che lungo i sentieri della preziosa area protetta fanno sport, camminano, respirano profumi e ossigeno. Fortunatamente si salvò la Sughereta di Sirividola, il fuoco rimase lontano da Fonte Bologna e solo lambì il Villaggio Don Bosco grazie agli interventi dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile.
Città metropolitana
A distanza di quasi due anni la Città metropolitana di Roma Capitale mantiene le promesse, fatte allora, di attivare un sistema di rilevamento dei focolai di incendio per mezzo di due speciali termocamere di avvistamento mentre due telecamere per rilevamento targhe sono già in funzione, da mesi, sulla strada provinciale tra Tivoli e Marcellina. Una terza termocamera sarà installata, a cura e con risorse del Comune di Tivoli, in cima ad uno degli edifici più alti di Tivoli terme per inquadrare il versante Sud-Est della riserva e dei Monti tiburtini sui quali gli incendi lungo le Strade di Pomata e San Gregorio si succedono più volte ogni anno. Martedì 14 febbraio si è svolto, presentato da Rocco Ferraro Consigliere delegato della Città metropolitana a Transizione ecologica, Ambiente, Aree Protette e Tutela degli animali, un incontro on line. Tema della riunione: avvio della fase conoscitiva tra Enti ed associazioni relativa alla presentazione delle termocamere ed all’attivazione del funzionamento Collegati, oltre a Maria Vinci attivissima funzionaria responsabile della Riserva di Monte Catillo, Andrea Di Lisa consigliere del Sindaco per la Protezione civile, Matteo Neri responsabile dell’Ufficio ambiente e Gianni Innocenti Assessore all’Ambiente del Comune di Tivoli, i tecnici di Regione Lazio, Protezione civile regionale e locale, Vigili del Fuoco, Carabinieri forestali, Intercon, Comune di Castel Madama, Polizia metropolitana
Le due termocamere
Le due termocamere sono state installate una sul tetto del Comune di Castel Madama e l’altra in cima a Monte Ripoli sul tetto del Medicus. Dotate di uno zoom da 50X, funzionanti con il sistema dei raggi infrarossi termici potranno rilevare, anche di notte, un fuoco di un metro quadrato a distanza di tre chilometri oltre all’avvistamento di colonne di fumo. Dalla posizione elevata potranno comunque controllare un territorio molto vasto che raggiunge i Monti Lucretili e Monte Gennaro e saranno in grado di inviare l’allarme via mail e direttamente sui telefoni cellulari del sistema collegato a Vigili del fuoco e Protezione civile. Le immagini in video consentiranno anche di controllare a distanza le fasi dell’incendio consentendo così di indirizzare e coordinare le azioni delle squadre antincendio a terra
Riunioni operative
Sono state convocate due riunioni operative tra i tecnici, durante le quali saranno programmati ed attivati i test con piccoli incendi controllati per tarare le termocamere ed i collegamenti in caso di allarme. Nella prima, che si è svolta lunedì 20 febbraio, sono state poste le basi per i collegamenti e la Regione Lazio ha dimostrato molto interesse per un sistema di allarmi che probabilmente estenderà ai parchi dei Monti Lucretili e dei Monti Simbruini. Nella stessa riunione si è riaffermata la necessità impellente della installazione della termocamera promessa dal Comune di Tivoli e di un idrante in corrispondenza del fontanile di Pomata per consentire il rifornimento dei mezzi dei Vigili del Fuoco e della Protezione civile onde minimizzarne i tempi di intervento. Il sistema, molto avanzato tecnologicamente, permetterà futuri ampliamenti che potranno comprendere la georeferenziazione, l’invio degli alert immediati alla sala operativa della Protezione civile e l’inserimento di altre telecamere. Le riunioni tecniche ed i test già programmati entro i primi di Marzo, fanno sperare che il sistema possa essere attivo per l’inizio della Campagna incendi 2023.