Centodue milioni di euro. È il rimborso ‘monstre’ che la Città Metropolitana di Roma chiede alla Regione Lazio per l’espletamento delle sue attività. Una cifra che ha fatto saltare sulla sedia l’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini, mentre ascoltava le parole di Paolo Caracciolo, dg dell’ente guidato da Roberto Gualtieri, durante l’audizione in commissione Bilancio alla Pisana degli enti locali e delle parti datoriali sulla proposta di legge relativa al Collegato al bilancio. “La Regione ha approvato il 3 novembre del 2017 una legge che, partendo dai rilievi della Corte dei Conti sull’attività di conciliazione e riconciliazione espletata da Regione Lazio, Città Metropolitana di Roma e le 4 province del Lazio, ha definito un quadro che però deve essere portato a termine- ha detto Caracciolo- Stiamo attendendo le convocazioni del tavolo tecnico da parte della Regione per una definizione una volta per tutte innanzitutto del quadro giuridico e quindi quello finanziario. La nostra Ragioneria sta interloquendo con gli uffici della Regione per il rimborso di una cifra pari a 102 milioni”. Non una bazzecola ne’ per il bilancio della Città Metropolitana di Roma ne’ per le casse già provate della Regione Lazio. Infatti Righini ha subito replicato: “La cifra di 102 milioni mi ha fatto saltare sulla sedia e ho chiesto un chiarimento alla Ragioneria generale. Nei prossimi giorni avremo contezza di partite creditorie e non ci sottrarremo dagli obblighi istituzionali di remunerare le attività delegate”.
Posto che “tra il 23 e il 25 settembre ci sarà un tavolo tecnico sulla partita riconciliatoria tra Regione, Città Metropolitana e province, che la Regione ha onorato in larga parte stanziando in bilancio 39 milioni sulle partite per la riconciliazione delle competenze rimaste inevase per troppi anni- ha aggiunto Righini- Spero venga riconosciuto all’amministrazione Rocca il merito di avere finalmente stanziato le risorse per remunerare le decisive attività che Città Metropolitana e Province svolgono nelle funzioni delegate”. Ma non c’è solo l’ex Provincia di Roma a battere cassa sui soldi mai arrivati da via Colombo a fronte dell’espletamento delle attività delegate. Il presidente dell’Upi Lazio e presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Romoli, ha ricordato che anche le province di Rieti, Latina, Frosinone e appunto Viterbo vantano nei confronti della Regione circa 25 milioni di euro. “C’è una discrasia tra servizi resi e somme trasferite che per le 4 province ammontano a circa 25 milioni residui per servizi resi e non ancora finanziati. Richiamo l’attenzione sul tema anche perché abbiamo i revisori ci stanno chiedendo conto di questi trasferimenti, minacciando il coinvolgimento della Corte dei conti, per funzioni che partono già dal 2016-17”. Pertanto per Romoli sarebbe opportuno inserire nel Collegato al Bilancio una norma che istituzionalizzi “una cabina di regia che ci permetta di dare corso a quanto previsto”.