Clivio Tiburtino, recupero e conservazione all’accesso più antico della città

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Clivio tiburtino

Lettera aperta di alcune associazioni di volontariato tiburtine che, nei giorni scorsi, hanno eseguito una prima pulizia del tratto iniziale della Strada dell’Acquoria, nota come Clivo Tiburtino, risalente al 307 a.c., di fatto l’accesso più antico alla città. L’incontro delle associazioni, con il primo cittadino di Tivoli, voleva e vuole essere uno stimolo per tutti e in modo partcolare agli uffici comunali afffinchè affrontino la questione. Oltre all’ente comunale, le associazioni puntano il dito sul Mibac affinche prenda azioni di recupero o conservative

 

 

Egr. sig Sindaco, Come a Lei noto nei giorni 22, 23 e 24 settembre u.s. alcune associazioni di volontariato tiburtine hanno eseguito una prima pulizia del tratto iniziale della Strada dell’Acquoria, altrimenti nota come Clivo Tiburtino, risalente al 307 a.c., di fatto l’accesso più antico alla città. A seguito di questo primo intervento le associazioni che hanno operato, si sentono in dovere di presentare resoconto di quanto emerso durante le operazioni sopra citate e le prospettive future che esso comporta:

STRADA DEGLI ORTI Curva della strada di fronte alla chiesetta di Santa Barbara, sul terreno già espropriato a suo tempo dal comune (oltre 20 anni per allargamento della curva) va eseguita la pulizia stradale con eventuale aggiunta dello specchio visore ad evitare incidenti. Data la mole di traffico attuale l’allargamento della curva è ormai improrogabile.

INGRESSO DEL CLIVIO L’accesso all’antica strada è ormai ridotto in una scoscesa scarpata, in concreto impercorribile a causa degli scarichi successivi di materiali di risulta da scavi. Occorre il ripristino dell’accesso con la rimozione degli inerti depositati dalle ditte appaltatrici di lavori pubblici. E’ inoltre necessario apporre segnaletica di divieto per scarico rifiuti e apposita barriera ( eventuale staccionata in legno) per contrastare l’accesso a mezzi meccanici e consentire il passaggio alle sole persone. Sarebbe anche opportuna l’installazione di apposito cartello informativo riguardante l’importante monumento storico.

CAVO TELEFONICO SUL MURO DI VALLE In tempi relativamente recenti (non più di due anni) una ditta incaricata da Telecom (oggi Tim) ha provveduto a sostituire un precedente, importante, cavo telefonico che a suo tempo fu segnalato perché giacente a terra. L’attuale sistemazione estetica dell’impianto oggi realizzato è approssimativa, discutibile, antiestetica e instabile. In questo momento segnaliamo i danni causati durante i lavori d’installazione del cavo per la quale si è reso necessario l’abbattimento della copiosa vegetazione, anche di alto fusto, insistente in loco e che ostacolava i lavori. Questa, semplicemente abbattuta, è stata lasciata a ostacolo in modo da sbarrare trasversalmente la strada con uno spessore rilevante. Per la sua rimozione è stato necessario provvedere al suo spezzettamento e accatastamento sul bordo della carreggiata in attesa di una successiva rimozione. Lavoro che ha impegnato una notevole fatica e la spesa di notevoli risorse, anche economiche, tutto a carico dei volontari associati. Data l’impossibilità di percorrenza con mezzi meccanici, peraltro vietati dai permessi accordatici, anche a causa delle profonde sconnessioni del fondo emerse durante la pulizia e degli accumuli di inerti e rifiuti, l’unica soluzione che intravediamo è quella di incenerire sul posto la vegetazione rimossa ed estrarre i rifiuti per destinarli allo smaltimento differenziato. L’asportazione successiva degli inerti rimanenti, necessaria per riportare alla luce quel che resta dell’antica pavimentazione, esula sicuramente dalle possibili azioni di volontariato e dovrà essere oggetto di auspicabile celere azione da parte degli Enti preposti.

 

 

 

COMPLETAMENTO DELLA PULIZIA – Da parte delle Associazioni sarà necessario stabilire un programma esecutivo per proseguire e completare i lavori di pulizia e sfalcio. Intraprendere, inoltre, iniziative per promuovere tali attività e convincere ulteriori associazioni a collaborare ai lavori preliminari al recupero. Le relative autorizzazioni saranno richieste e concordate con gli Enti competenti. Particolare nota merita l’enorme giacenza di rifiuti lungo l’intero percorso. Grazie alla collaborazione di ASA diversi quintali di plastiche, vetro, sfalci e diversi, una volta differenziati, sono stati avviati allo smaltimento ma la loro raccolta si è potuta eseguire per circa metà del percorso. Per il loro trasporto a valle, grazie alla collaborazione di una piccola azienda, ci siamo avvalsi di un piccolo mezzo cingolato in gomma della portata di quattro quintali. Per il resto dovremo agire con le stesse modalità. Si evidenzia che gran parte dei rifiuti, accumulatisi in più anni, proviene dalla scarpata sovrastante che termina con terreni privati. Nella zona particolare, dove si segnalano frane, l’accumulo dei rifiuti è notevole e molti di essi (in particolare vetro) sono misti a terra e sassi ed emergeranno nella successiva pulizia. Questa vera e propria discarica è sicuramente opera di privati che, approfittando dell’abbandono della strada storica hanno approfittato per uno smaltimento facile dei loro rifiuti.

RENDERE VISIBILI I REPERTI ARCHEOLOGICI Come più compiutamente emerso nel rilievo puntuale eseguito dopo questa fase, congiuntamente all’archeologa che sta seguendo la nostra azione,nella sede stradle e ai suoi margini, sono celati abbondanti resti della via che evidenziano non solo la prima, antichissima costruzione, (forse 307 A.C.) ma anche le modifiche successive che sono affiorate durante questo primo intervento e che sono riconducibili a periodi diversi ma sicuramente anch’essi d’interesse storico. Occorre, quindi, sollecitare azioni pubbliche e volontarie tese a rendere visibili e visitabili le varie tipologie dei reperti presenti e per poter valutare l’entità e la tipologia del resti. A tale scopo sarà necessario provvedere alla rimozione delle frane pregresse di cui si è accennato in precedenza, invadenti l’area dell’antica via, e che sono stimate in alcune decine di metri cubi per lo più localizzate nella parte intermedia del percorso. Parimenti si dovranno sollecitare interventi di ripristino di tratti di muro perimetrale e di confine di proprietà Enel (oggi Green Power S.P.A.) come pure il ripristino del tratto di recinzione di protezione posizionato sul ciglio della scarpata di valle in corrispondenza di una delle frane.

SBOCCO ALL’ACQUORIA E’ indispensabile eseguire la rimozione dei detriti edili abusivamente scaricati da ignoti sul posto e realizzare un’area in cui possono sostare temporaneamente i gruppi di visitatori senza intralciare la viabilità sulla strada carrabile dell’Acquoria. L’area è già stata liberata da rifiuti e vegetazione e ricade nell’antico ingombro dell’incrocio con la strada succitata. Anche da questo lato, il più esposto ai vandali, occorre installare una perimetrazione (staccionata di legno) per impedire l’accesso a mezzi meccanici e consentire solo quello pedonale. Occorre anche dotarlo di opportuna segnaletica di divieto e di indicazione. Si evidenzia, se ve ne fosse bisogno, l’importanza archeologica che riveste questo particolare luogo in cui si può notare l’antro denominato “il Tempio del Mondo” ritratto da diversi artisti del passato e di incerta origine ed uso; la presenza dell’antico ponte dell’Acquoria, quella della Cava Romana di Tufo e in ultimo, ma non ultimo, il luogo che vide il martirio di Santa Sinforosa che per Tivoli assume un alto valore religioso. Per tali ricchezze emerge ancora la necessità di rinnovare l’interesse, anche turistico, per questo luogo oggi vergognosamente ignorato. Richiedere installazione di telecamere di controllo per individuare gli eventuali trasgressori. In alternativa il lato Acquoria , subito all’interno del cancello di ingresso in centrale sono già presenti una o più telecamere di controllo accessi; si potrebbe chiedere la collaborazione di ENEL G.P. per rendere disponibili le registrazioni in caso di abbandono rifiuti.

 

 

 

SISTEMAZIONE CLIVUS E’ opportuno rendere il sito visitabile liberamente nella sua effettiva estensione per ricondurlo nella piena godibilità di chi, per interesse archeologico o per un semplice interesse turistico voglia percorrerlo. Non è secondario il fatto che la sua riapertura consentirebbe un più facile accesso pedonale verso il sito dell’Acquoria che per le sue peculiarità è senz’altro una ulteriore attrattiva sicuramente meno conosciuta. La breve distanza dal centro storico, conseguente alla riapertura del Clivo, di fatto costituirebbe una ricongiunzione allo stesso e ai suoi siti più famosi, fornendo a tutti la possibilità di una piacevole escursione fino al nostro fiume che si estende verso il lago di Favale. Di fatto, una impagabile estensione verso altri siti, non meno interessanti del nostro ricco territorio. Sig. Sindaco, sono questi gli obiettivi che questo gruppo di associazioni cittadine di volontariato si sono prefissi. Noi tutti, unitamente a tante persone che si sono presentate per fornirci il loro aiuto spontaneo, stiamo operando per conseguire tale risultato in aiuto di un’Amministrazione comunale che ha da troppo tempo ignorato questa strada che, comunque, è annoverata nell’elenco delle vie comunali. Le chiediamo di sensibilizzare gli Uffici comunali preposti a intervenire con le azioni del caso che siano fattive e non, come ora, dettare solo condizioni burocratiche che spesso, nella realtà, risultano inapplicabili. Stesso comportamento a carico degli uffici MIBACT che, mai come in questo caso, hanno dimostrato una scarsa conoscenza di questo sito e per il quale, finora, non hanno mai intrapreso azioni di recupero o conservative. Questa inversione di tendenza risulta indispensabile perché noi, lungi da essere un gruppo di sprovveduti, come più di qualcuno ci considera, annoveriamo persone di cultura ed esperienza notevoli che veramente hanno nel cuore la città di Tivoli la quale, sempre più, si rivela uno scrigno di tesori culturali e naturalistici di primo livello che attendono solo di essere esposti come meritano. – Associazione Culturale Aurea – Associazione Orti Irrigui – Associazione Quintilio Primo, -VARA – Valle Aniene Rete Associazioni – Contratti di Fiume Aniene – Gruppo Amici di S. Antonio Gruppo La Terrazza Tivoli