Guidonia e Tivoli: combustione illecita rifiuti, fermate tre persone

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A Guidonia Montecelio personale della Sezione Volanti della Questura di Roma, coordinato dai colleghi del Commissariato di P.S. Distaccato di “Tivoli-Guidonia”, hanno tratto in arresto G.C., di anni 51, indagato di aver, in un primo momento, appiccato il fuoco ad un cumulo di rifiuti speciali (copertoni, materiali ingombranti e vari materiali plastici), provocando una spessa nube di fumo nero, nei pressi del campo nomadi sito nella località “Albuccione”. Gli Agenti operanti – allertati tramite il 112 N.U.E. da un’abitante dello stesso insediamento nomade – lo hanno sorpreso subito dopo in una via limitrofa, mentre dava fuoco a cumuli di immondizia posta lungo i bordi della strada, con l’utilizzo di un accendino. Tratto in arresto e sottoposto ai domiciliari su disposizione del Pubblico Ministero presso la Procura di Tivoli, il giorno successivo l’uomo è stato condotto per la convalida dinanzi al Gip presso il Tribunale tiburtino, che ha confermato la legittimità della citata misura precautelare – anche alla luce dei plurimi precedenti a suo carico – ordinandone la liberazione. Il reato contestato di “combustione illecita di rifiuti”, previsto dall’art. 256 bis del Decreto Legislativo n. 152/2006 (cd. “Codice dell’Ambiente”), è ritenuto di particolare allarme sociale e punito con la reclusione da due a cinque anni e da tre a sei anni se il fuoco viene appiccato a rifiuti pericolosi.

Sempre nei giorni scorsi investigatori del Commissariato di P.S. Distaccato di “Tivoli-Guidonia” hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di B.A. e della compagna M.M., entrambi 38enni di Tivoli  con numerosi precedenti a loro carico, i sono indagati di aver perpetrato una serie di furti, anche con effrazione, avvenuti nel maggio scorso in danno di alcuni negozi siti a Tivoli e presso il Centro Commerciale “Tiburtino”. In particolare, oggetto dell’azione predatoria occhiali di ingente valore, trafugati dagli scaffali di negozi di ottica il più delle volte rompendo le placche antifurto. Gli indagati dovranno, altresì, rispondere di un tentativo di rapina in danno dell’addetto alla sicurezza di un altro negozio di articoli per la casa di Guidonia Montecelio che li aveva sorpresi a rubare.

Bloccato e minacciato da B.A. con la frase “te do fuoco al negozio t’aspetto fuori quando stacchi” veniva poi spintonato anche dalla donna. Tra i vari approfondimenti svolti dagli investigatori del Commissariato tiburtino, determinante per l’individuazione dei due autori è stata la comparazione delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza dei negozi derubati, che ha consentito di attribuire inequivocabilmente le diverse azioni predatorie ai due indagati. A loro carico il G.I.P. del Tribunale di Tivoli, che ha emesso il provvedimento restrittivo, ha ritenuto “gravi, precisi e concordanti” gli indizi a loro carico “e ciò in ragione dei numerosi riscontri che hanno consentito di valorizzarne la portata probatoria intrecciandone le rispettive risultanze”, atteso, peraltro, che “gli indagati hanno agito con destrezza, con estrema rapidità e con spregiudicatezza, anche alla presenza della persona offesa, al fine di realizzare i furti”. Gli indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.