#NLCronaca #GuidoniaMontecelio – Il sindaco di Guidonia Montecelio ha deciso di non presentarsi in aula lo scorso 20 gennaio per la prima udienza del processo che lo vede imputato per “concussione, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità”. Il primo cittadino si trova dal luglio 2015 ai domiciliari.
Dal 30 luglio il sindaco Eligio Rubeis (FI) si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di “concussione, corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità”. Le vicende riguardano assunzioni di personale presso imprese locali, incarichi pubblici e pagamenti di fatture da parte del Comune di Guidonia Montecelio. Nei prossimi giorni verrà presentata una nuova istanza di revoca della misura cautelare visto che le “indagini sono chiuse”. Il Tribunale del Riesame prima (settembre 2015), e la Cassazione poi (dicembre 2015), avevano rigettato le precedenti richieste da parte dei legali del sindaco.
L’ACCUSA E LA PRIMA UDIENZA
Secondo l’accusa, in base ai risultati di cinque mesi di intercettazioni telefoniche ed ambientali, Rubeis avrebbe fatto pressione per far assumere due persone e velocizzando, sempre seconso l’accusa, la liquidazione di fatture. Il direttore del supermercato coinvolto nelle indagini, che sarebbe stato oggetto dell’intervento persuasivo del sindaco, si è costuito parte civile. Dopo che il collegio, presieduto dal giudice Mario Frigenti, ha rigettato le eccezioni poste dalla difesa, si è proceduto con l’indicazione del perito, nella persona di Fabio Milana, che sarà incaricato il prossimo 30 marzo della perizia delle trascrizioni delle intercettazioni telefoniche e ambientali su cui sono costruite le ipotesi dell’accusa. Il 15 giugno è, invece, la data decisa dai giudici per proseguire il processo, udienza durante la quale si inizieranno ad ascoltare i testimoni, più di una quarantita in totale tra i quali non ci sarebbero politici.
All’uscita dall’aula i legali di Rubeis si sono concessi qualche commento: “Si è trattato solo del pagamento di una fattura non evasa, della parte di una determina che non era stata eseguita – ha spiegato uno dei due avvocati del sindaco, Santino Foresta – Tutto è sempre stato chiesto “per cortesia” e “per favore”. Rubeis non ha mai preso un centesimo. Ha fatto il bene della collettività. Ha rispettato le alte istituzioni ma le alte istituzioni non hanno rispettato lui come persona e come sindaco. In questo momento – conclude l’avvocato – la democrazia sembra essere ostaggio della giustizia. Nei prossimi giorni presenteremo istanza di revoca della misura cautelare. Se le tesi della pubblica accusa si basano sulle intercettazioni come farebbe Rubeis ad inquinare le prove? Le indagini, poi, si sono concluse”.
LA POSIZIONE DELLA DIFESA, TRA I TESTIMONI ANCHE L’UOMO CHE AVREBBE FATTO PARTIRE TUTTO…
“Finalmente inizia il processo in modo tale che l’opinione pubblica si faccia un’idea su questa brutta vicenda. Il sindaco è una persona per bene. Ha solo cercato di aiutare, su richiesta, e non ne ha tratto alcun beneficio. Non ha preso un centesimo”. Così ancora Santino Foresta. “Rubeis è sereno perché sa di non avere fatto nulla di male – ha spiegato l’avvocato Foresta – Ha sempre mostrato un grande rispetto per il lavoro della magistratura”. Il nodo cruciale secondo la difesa sembrerebbe quello di far comprendere “da dove è partita l’indagine”, che sembrerebbe aver preso il via da un’altra inchiesta (aperta da una denuncia) chiusa però quasi subito. “Dietro tutto questo – ha detto Foresta– c’è una mente criminale e cercheremo di capire chi sia”.

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