Incidente sulla Tiburtina, il papà di Jessica “Sono morto anch’io”. Le drammatiche ore subito dopo lo scontro, i parenti e gli amici che si sono recati sul luogo dello scontro ed i residenti svegliati dal “silenzio irreale”.
Nello scontro hanno perso la vita Ambra Shaliani, Jessica Ginai, Federico Baldi e Riccardo Murdaca.
“Jessica, che m’hai fatto? E ora come faccio”, queste le parole sussurrate tra le lacrime dalla sorella di Jessica, la ragazza scomparsa insieme ad altri tre suoi amici ieri mattina nell’ incidente sulla Tiburtina. Uno schianto che non ha lasciato scampo per i quattro giovani che, dopo una serata insieme, erano quasi tornati a casa. L’auto sulla quale viaggiavano, una Mini Cooper bianca, è andata a schiantarsi su un muro al chilometro 18.800 della via Tiburtina. Un impatto fortissimo che non ha lasciato scampo a Jessica, Ambra, Federico e Riccardo.
“L’ho chiamata prima delle tre e mezzo – ha raccontato il papà di Jessica – e lei mi ha detto che era quasi arrivata a casa e invece non è più tornata ed io non la rivedrò più. Sono morto anche io”.
I FAMILIARI “NOI SVEGLIATI DA QUEL SILENZIO IRREALE”
I familiari delle vittime si sono ritrovati sul luogo dell’incidente dove nel giro di poche ore, come in processione, amici e parenti hanno lasciato fiori, peluche, dediche ed anche uno striscione. Tutto in un silenzio assordante. Lo stesso silenzio anomalo che ha fatto svegliare la coppia che abita a pochi passi dal luogo dell’impatto. “E’ stato uno strano silenzio a svegliarci – ha raccontato la donna – la via Tiburtina è sempre trafficatissima ed è stata quella calma a farci insospettire e poi abbiamo sentito le grida”. I due a quel punto si sono affacciati dalla finestra ed hanno visto quanto accaduto. Sotto di loro c’era la macchina irriconoscibile, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, i carabinieri, la polizia, la polizia stradale…E poi sono arrivati i familiari. E sono state le loro grida ad aver attirato l’attenzione di Tony e di sua moglie.
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