Sono passati cinque anni da quando il dottor Andrea Bruciati ha preso la guida dell’Istituto autonomo Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, patrimoni Unesco in un periodo non certo facile per tutta la popolazione e per i beni culturali in genere. È tra i 10 “superdirettori” designati dal Mibact (oggi MiC), nell’ambito dei bandi voluti da Dario Franceschini nel 2017. Diamo qualche numero: oltre 80 ettari in gestione, più di 120 dipendenti, crescita di visitatori ad oltre 700.000 ospiti, 2 siti UNESCO, 8 università internazionali che collaborano attivamente sul fronte restauri.
Dottor Bruciati, in primis, un bilancio del lavoro svolto nella gestione delle Villae?
Si è trattato di un percorso molto ambizioso, che ancora oggi è in atto, una vera e propria sfida per un Istituto così giovane nella sua costituzione e con una vocazione molto ampia che contiene in sé ben due siti patrimonio UNESCO. Strutture complesse e diverse tra loro, ma in stretta comunicazione e parte dello stesso organismo, che trovano soluzione quasi fisiologica nell’istituzione di un vero e proprio distretto tiburtino. La formulazione di un’identità comune dei quattro siti attuali, salvaguardando le loro caratteristiche peculiari, è stata una grande sfida sia per l’Istituto che per l’intero territorio che ha trovato concretizzazione anche nell’istituzione del biglietto unico tra le ville. In questa ottica una novità che punta a creare una comunità partecipe ed attiva intorno all’Istituto e alla sua vasta offerta culturale è stata l’attivazione di un abbonamento annuale VILLAE365 con ingressi illimitati per tutti i siti, gesto che amplia l’esperienza di visita del pubblico di prossimità e non, in un’ottica di continuità. L’attività espositiva è diventata il fondamento della nostra attività con la quale intendiamo facilitare l’accesso e la partecipazione di un pubblico ancora più vasto continuando ad ampliare l’offerta culturale, con una fitta programmazione sul medio e lungo periodo. Attività che ci ha consentito altresì di costruire importanti relazioni e partnership con istituzioni museali e culturali italiane e straniere e un continuo dialogo con il territorio. L’Istituto oggi è un nuovo organismo, una entità forte della sua progettualità, che mira ad essere modello ed esempio per tanti distretti culturali, un laboratorio idroponico di idee, una fucina che sia da stimolo per l’intera comunità anche come riscoperta di nuove professionalità; una piattaforma molecolare in continua evoluzione, capofila scientifico per aree di studio, come il giardino storico, l’antropologia culturale e l’evoluzione del collezionismo. Forte anche l’investimento che abbiamo sviluppato finora sulle attività agricole, dall’uliveto di Villa Adriana al vigneto di uva pizzutello di Villa d’Este, attività che ci pongono in una posizione potenzialmente pionieristica. L’obiettivo è quello di disegnare uno scenario di sviluppo sostenibile, stimolando la produzione a km zero attraverso la riscoperta, la tutela e il recupero delle pratiche legate all’agroalimentare. Oggi, il visitatore che arriva nelle Villae può immergersi in questi luoghi entrando in un’altra dimensione, proprio come era nelle intenzioni del cardinale Ippolito e dell’imperatore Adriano.
Sotto la sua direzione sono stati riaperti diversi punti importanti all’interno dei beni da lei gestiti: ma la valorizzazione del Santuario di Ercole Vincitore credo che Le dia la soddisfazione più ampia?
La riapertura al pubblico di aree quali il Serapeo e il Teatro Marittimo a Villa Adriana, o la Mensa Ponderaria e il Santuario di Ercole Vincitore, nonché l’intervento in aree primarie come i Mouseia e le Piccole Terme a Villa Adriana, l’Antiquarium al Santuario e il ripristino e la messa in funzione di stanze di Villa d’Este inaccessibili sinora al pubblico, vogliono essere innanzi tutto azioni di avvicinamento per una diversa consapevolezza delle Villae nel tessuto sociale e rappresentano un ideale percorso circolare che unisce e fonde ognuna delle sedi con il territorio La Mensa Ponderaria di Tivoli, poi, è un gioiello unico che l’investimento diretto dell’Istituto ha riportato a nuova vita. Grazie anche a progetti come The Circular Institute, infine, oggi è possibile godere di opere mai esposte al pubblico, grazie alla rotazione dei materiali dei depositi archeologici, al primo livello dei Mouseia di Villa Adriana, ora esteso all’Antiquarium del Santuario. Il Santuario di Ercole Vincitore è il caso più interessante della penisola di sintesi fra archeologia classica ed industriale. È meno conosciuto rispetto ai due siti UNESCO, ma ha le stesse potenzialità che saranno sicuramente messe sempre più in luce incentivandone la conoscenza anche attraverso le attività in programma all’Antiquarium, centro propulsivo per esposizioni che si avvale dei suoi depositi grazie ai quali i cittadini stanno prendendo consapevolezza del grande valore e della grande bellezza di cui dispongono.
Arts Bonus: ovvero il credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo a favore del patrimonio culturale. Come hanno risposto i mecenati?
La campagna del MiC Mecenati di oggi per l’Italia di domani favorisce il sostegno di imprese e cittadini alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale pubblico italiano. Le Villae sono un bene fragile e prezioso, un patrimonio condiviso che ha bisogno del sostegno di tutti, per la sua manutenzione, protezione e conservazione. Il valore inestimabile di un’area che comprende ben due siti patrimonio dell’UNESCO ha bisogno della partecipazione di tutti per continuare a svolgere la sua funzione di testimonianza storica della nostra cultura. Il sostegno privato di questi moderni mecenati ci permette di preservare il patrimonio e potenziare i servizi offerti al pubblico, e di investire maggiori risorse in ricerca e formazione, contribuendo a consolidare il rapporto tra le Villae e la comunità e rafforzando il legame con le realtà i siti culturali, soprattutto quelli locali. Grazie allo strumento dell’Art Bonus la generosità dei cittadini e delle imprese si è fatta sentire in questi cinque anni, durante i quali sono stati donati in Italia, oltre 350 milioni di euro da più di 11.600 mecenati a favore di circa 1.650 beneficiari a dimostrazione che l’Art Bonus sta funzionando per tutto il patrimonio culturale pubblico italiano. Le Villae hanno ben due progetti di Art Bonus. Il primo è un progetto di restauro dei materiali lapidei del Teatro Marittimo di Villa Adriana: https://artbonus.gov.it/1116-teatro-marittimo-villa-adriana.html Il secondo riguarda il sostegno all’arte contemporanea in Italia, attraverso il progetto Vita Nova (attività espositive ed editoriali): https://artbonus.gov.it/1116-mostra-%E2%80%9Cvita-nova%E2%80%9D.-sostegno-all%E2%80%99arte-contemporanea-in-italia.html
Dal 30 luglio 2021 i visitatori dell’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este possono godere della promozione Villae Pass: un’occasione imperdibile per vivere pienamente le tre VILLAE con un unico biglietto valido 3 giorni.
Villae Pass nasce per incentivare la fruizione lenta ed immersiva delle tre Villae – Villa Adriana, Villa d’Este e il Santuario di Ercole Vincitore, con un unico biglietto valido 3 giorni. Questa iniziativa si inserisce nell’ottica di un ripensamento globale delle forme dell’accoglienza dell’Istituto volto a promuovere l’identità culturale tiburtina e non è che il primo passo di una politica di incentivi per la fidelizzazione del nostro pubblico, ampiamente condivisa con il territorio.
Da una ricognizione del 2001 nella dimora romana ci sono oltre 3.500 piante di olivo tra le quali due millenarie ed oltre 500 ultrasecolari. Alcune risalgono addirittura al 1.600. Sappiamo che sta allestendo una giornata speciale tra olivicoltori e consumatori dal titolo Tivolio.
Tivolio ad oggi rappresenta la principale manifestazione culturale del territorio tiburtino dedicata all’olio e a quanti desiderano conoscerne le molteplici qualità e amano degustarlo. L’evento, ampiamente concertato con il territorio e prevista per il 9 e 10 aprile 2022, intende inoltre favorire lo sviluppo del turismo regionale e nazionale, con particolare riguardo alla valorizzazione di Tivoli e delle sue eccellenze culturali, artistiche, paesaggistiche, agrarie ed enogastronomiche. Un’occasione imperdibile dove produttori e consorzi afferenti al mondo dell’olivicoltura possono farsi conoscere all’interno dei monumentali ambienti del Triportico e in altri suggestivi spazi del Santuario di Ercole Vincitore, dove incontrano un pubblico vasto e variegato di professionisti del settore, appassionati e turisti. Durante le varie edizioni si svolgono diverse attività come seminari, visite archeologiche, passeggiate nell’uliveto di Villa Adriana, laboratori per bambini e molto altro.
L’esperienza di prolungare le visite fino alle 23,45: considerando i costi di gestione, sarà possibile godere di Villa d’Este by night nel futuro?
Nonostante le difficoltà l’Istituto ha sempre risposto con entusiasmo e continuerà a farlo, durante il periodo estivo, alle richieste del pubblico di visitare i nostri meravigliosi siti vestiti della magica illuminazione notturna che ne esalta la bellezza intrinseca. Queste imperdibili aperture straordinarie consentono ai visitatori di godere della piacevole brezza serale estiva, passeggiando al chiaro di luna alla scoperta di complessi architettonici ed archeologici tra i più suggestivi d’Italia. Inoltre le aperture serali rappresentano un’occasione per trascorrere piacevoli momenti all’insegna dell’arte, della cultura e dello spettacolo, grazie alle numerose manifestazioni di cui il pubblico può fruire durante l’orario di visita, tra le quali non dimentichiamo il Villae Film Festival – Quando l’arte è in movimento che si svolge in entrambe i siti patrimonio UNESCO, un viaggio alla scoperta del cinema che racconta l’arte, ed altri spettacoli dal vivo ed incontri culturali che ampliano l’esperienza di visita rendendola indimenticabile.
Veniamo al ripristino annunciato delle fontane di Villa d’Este, mi riferisco alla Fontana dei Draghi e dell’Ovato.
In linea con il programma di ampliamento delle possibilità di fruizione dei siti, passo dopo passo si concretizza il progetto di rinnovare la magnificenza e il prestigio della residenza tiburtina del cardinale Ippolito, con interventi conservativi mirati a restituire al pubblico lo stupore e la meraviglia di fronte a questo giardino di delizie e alle sue fontane che costituiscono un patrimonio unico al mondo, fonte di benessere per il corpo e per lo spirito. Nella fattispecie l’obiettivo è liberare la Fontana dei Draghi, che rappresenta il punto cruciale, verticale, fra il cardo e il decumano del giardino, dai muschi che la ricoprono. Inoltre si recupererà l’accessibilità interna del criptoportico anulare alle spalle del bacino della Fontana dell’Ovato, uno dei simboli di Villa d’Este, permettendo ai visitatori di tornare a camminare sotto gli schizzi d’acqua della grande cascata centrale, come si faceva un tempo.
La Grotta di Diana, un’opera di forte impatto visivo decorata con mosaici di pietre, bassorilievi, decorazioni a smalto quando sarà aperta la pubblico?
Nella stessa ottica degli interventi all’Ovato, è nostra intenzione permettere la fruizione al pubblico di un luogo di Villa d’Este precluso al pubblico oramai da troppo tempo: la Grotta di Diana, un fantastico ninfeo ipogeo completamente ricoperto di mosaici, pietre, bassorilievi e decorazioni a smalto. Tutto ciò nel più breve tempo possibile.
Sappiamo che l’Istituto Villae ha aderito alla Destination Manager Organization (DMO) con l’associazione Tivoli e la Valle d’Aniene, un mix tra pubblico e privati. Pensa che strumenti come questi possano aiutare il turismo? Ryder Cup (2023), Giubileo (2025) Expo 30 (la candidatura di Roma a ospitare l’Expo 2030, è stata presentata ufficialmente nel Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai): un programma niente male….
Il progetto Destination management organization (DMO) vuole gettare le basi per la costituzione di un’associazione che si è posta una serie di obiettivi tra i quali quello di diventare un centro di co-working turistico, un portale turistico interattivo e un info-point territoriale. La DMO sarà responsabile del management e del marketing del territorio della Valle dell’Aniene e dei Monti Simbruini, puntando alla sua valorizzazione e avviando processi di miglioramento del livello di accoglienza e creando nuova occupazione nel settore turistico. Gli ambiti di azione sono relativi, in modo particolare, al turismo culturale e identitario, al turismo fuori porta e a quello legato ai temi della salute, dell’enogastronomia e del turismo rurale. Si tratta di un percorso di programmazione e progettazione che ha coinvolto tanti operatori turistici, culturali ed istituzionali dell’ambito territoriale di riferimento che collaborano fattivamente per il rilancio economico e sociale, soprattutto dopo la crisi provocata dall’emergenza sanitaria. Strumenti come questo sono fondamentali per la salute del turismo e sicuramente manifestazioni come quelle che ci attendono nei prossimi anni saranno fondamentali per dare spinta propulsiva e rilancio al nostro territorio. A cura di Piergiorgio Monaco