La Regione Lazio ha varato le linee guida del nuovo Piano di rifiuti 2019-2025

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A un anno di distanza dalla scadenza del vecchio Piano rifiuti (datato gennaio 2012 e di durata di sei anni), la Regione Lazio ha varato le linee guida del nuovo Piano di rifiuti 2019-2025. Tre le novita’ piu’ rilevanti del documento presentato dal governatore, Nicola Zingaretti, e dall’assessore regionale, Massimiliano Valeriani: l’obiettivo del raggiungimento del 70% di raccolta differenziata entro il 2025; la delimitazione di cinque ambiti territoriali ottimali che coincidono con i territori delle 4 province e della Citta’ metropolitana di Roma piu’ un sub ambito esclusivamente ‘dedicato’ a Roma Capitale, che quindi dovra’ individuare almeno una discarica di servizio per chiudere nei propri confini il ciclo di gestione dei rifiuti indifferenziati; la costituzione, per la prima volta nella storia del Lazio, delle Autorita’ di ambito che, tra le altre cose, potranno anche commissariare i comuni inadempienti rispetto alle previsioni del piano regionale (ad esempio sull’impiantistica da realizzare).

“È una rivoluzione nella gestione dei rifiuti nella nostra regione- ha commentato il presidente Zingaretti- Non c’e’ dubbio che con l’obiettivo del 70% di differenziata entro il 2025 inizia un bel lavoro di squadra con i sindaci. Continueremo a sostenerli con circa 57 milioni di euro nel settore della differenziata, vedo nei territori una classe politica amministrativa intenzionata ad andare avanti. Inizia oggi una stagione nuova all’insegna della collaborazione totale con tutti i comuni, in primo luogo con la Capitale che vogliamo sollecitare ad affrontare questo tema di petto: cioe’ ridurre la quantita’ di rifiuti prodotta, chiudere il ciclo nel proprio territorio e arrivare a un efficientamento con l’utilizzo massimo delle nuove tecnologie. Su questo trovera’ una Regione sempre pronta a dare una mano”.

Sempre a proposito di Roma e delle sue difficolta’ nella gestione quotidiana dei rifiuti indifferenziati, Zingaretti ha ironicamente ricordato che “siamo pronti ogni mese a trovare al telefono qualche santo in giro per l’Italia che si prende questi treni che arrivano e saremo altrettanto felice di aiutare per fare in modo che si arrivi a un ciclo di rifiuticompatibile con la modernita’, all’insegna della sostenibilita’ ambientale e soprattutto del benessere delle persone”. Nel 2017, secondo quanto si apprende da fonti regionali, Ama ha smaltito i rifiuti di Roma in 3 Paesi europei (Austria, Grecia e Portogallo), 8 regioni italiane (Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise e Puglia) e 27 province, “spendendo oltre 90mila euro al giorno solo per trasportare i rifiuti in impianti fuori Comune e fuori Regione- ha spiegato Valeriani- per un totale di 33,7 milioni di euro all’anno”. Le spese per il trattamento dei rifiuti indifferenziati in impianti privati fuori Roma sono arrivate a oltre 300mila euro al giorno, pari a circa 110 milioni di euro all’anno. Trattare invece i rifiuti in impianti di prossimita’ permetterebbe un risparmio per Ama di circa 50 milioni di euro all’anno. Ad esempio, il conferimento o nella discarica di Colleferro consente alla municipalizzata di risparmiare circa 43mila euro al giorno, pari a circa 15 milioni di euro all’anno.

Valeriani ha sottolineato che, con l’approvazione delle linee guida, “parte la procedura di valutazione di impatto ambientale”, che durera’ circa sei mesi, quindi “il piano approdera’ al Consiglio per essere discusso e approvato, speriamo nei tempi piu’ ravvicinati possibili. Il precedente piano era ispirato a un approccio di economia lineare, per cui il rifiuto va trattato e smaltito, col questo nuovo piano entriamo nella fase dell’economia circolare. Un cambiamento che incide sulle scelte impiantistiche, perche’ puntiamo alla riduzione della quantita’ di rifiuti e al recupero di materia con lo scenario di fondo dell’end of waste”. In questo senso gli impianti di “tm (trattamento meccanico, ndr) e tmb (trattamento meccanico biologico, ndr) nei prossimi anni dovranno essere riconvertiti. Questo ci consente di scrivere sul piano la riduzione del 50% del fabbisogno di conferimento in discarica e inceneritori”.

Un esempio di impianto del futuro e’ quello che la societa’ regionale Lazio Ambiente sta progettando a Colleferro: “Sara’ in funzione entro il 2021, trattera’ 500mila tonnellate all’anno di fos e scarti per il recupero dei materie prime seconde- ha spiegato Valeriani- Sara’ la svolta dei prossimi i anni e nel piano chiederemo a tutti gli impianti di tm (trattamento meccanico, ndr) e tmb (trattamento meccanico biologico, ndr) di trasferire qui le lavorazioni successive”. La presentazione delle linee guida del piano e’ stata anche l’occasione per la Regione di premiare, come Comuni piu’ virtuosi in termini di raccolta differenziata, gli amministratori di Canale Monterano, Castelnuovo di Porto e Capranica, oltre a quelli di Colle San Magno e Genzano per avere contribuito all’obiettivo

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