#NLPolitica – Al centro del dibattito politico nazionale, le dimissioni del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano hanno rappresentato la fine di un capitolo per la storia di questo Paese e, di conseguenza, l’inizio di una nuova storia per l’Italia. Un atto eccezionale che, pur essendo una testata a carattere locale, Notizialocale.it vuole seguire e per questo abbiamo interpellato i due deputati eletti nel nostro territorio, Monica Gregori ed Andrea Ferro.
Vi proponiamo le considerazioni dell’onorevole Monica Gregori del Partito Democratico.
Le dimissioni
Le dimissioni del Presidente Napolitano erano state annunciate da lui stesso già da tempo e in varie occasioni. Sin dall’inizio della legislatura sapevamo che Napolitano non avrebbe portato a compimento il suo mandato, ma che avrebbe lasciato non appena stabilizzata la fase delle riforme. Ora spetta a noi portare avanti l’impegno che ci siamo assunti nei suoi confronti e nei confronti del Paese, nel suo discorso d’insediamento, nel 2013.
Il mandato del presidente Napolitano
Il mandato di Napolitano è stato uno dei più difficili nella storia della Repubblica, in particolare a causa della delicatissima fase economica e sociale che il nostro Paese sta affrontando, ma anche per le turbolenze politiche che abbiamo vissuto. Pur non avendo personalmente condiviso pienamente alcune delle scelte assunte durante questi nove anni, non si può non riconoscere la sua grande autorevolezza, lo spirito di servizio, l’alto senso istituzionale ed il profondo rispetto dello Stato che il Presidente ha dimostrato, sopratutto due anni fa, decidendo di accettare il secondo mandato, nel momento in cui tutta la politica fallì non riuscendo a dare un Governo al paese a seguito del risultato elettorale configuratosi nel febbraio di quell’anno. Uno stallo dal quale si uscì grazie a lui, il quale diede un grandissimo insegnamento alla politica, come del resto tanti altri esempi che ci ha lasciato. Per tutto questo gli diciamo, Grazie Presidente.
La scelta del successore
Il Pd ha l’obiettivo di discutere e scegliere unitariamente la figura del candidato alla presidenza della Repubblica, certamente dobbiamo stare attenti a non ripetere gli errori di due anni fa. Io credo che non si scriverà un’altra pagina nera della storia politica del nostro Paese, ma che al contrario saremo in grado di esprimere un candidato unitario.