Lu Tiburtinu Pallusu, un fenomeno virale. L’intervista ai tre creatori

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Lu Tiburtinu Pallusu, una delle immagini più cliccate
Lu Tiburtinu Pallusu, una delle immagini più cliccate

Lu Tiburtinu Pallusu, un fenomeno virale. Una pagina che in poco tempo sta scalando le classifiche dei “like” su Facebook, Lu Tiburtini Pallusu a poco più di un mese dalla creazione ha già superato quota 3.000 seguaci.

Proprio “seguaci” è la parola più giusta per descrivere chi segue i video e le foto satiriche che raccontano il bello ed il brutto della Superba. Messaggi, tutti rigorosamente in tiburtino, che parlano di Tivoli, dei suoi problemi, dei suoi miti e dei suoi luoghi comuni.

Coperti dall’anonimato, ad animare la pagina sono un commerciante del mercato, un autotrasportatore ed un dipendete pubblico. “Questa idea è nata dal nulla – hanno raccontato i tre ragazzi che stanno facendo impazzire il web amarantoblu –. Quando siamo partiti non c’era un obiettivo preciso, è cominciato come un gioco. Eravamo solo dei tiburtini che prendono in giro noi stessi. Parliamo dei problemi della città, di tutte quelle cose che tutti i tiburtini sanno, o vivono”.

“Le idee ci vengono al momento – proseguono –, vediamo qualcosa che ci colpisce e ci facciamo ironia sopra. Non ci aspettavamo tutte queste visualizzazioni. Abbiamo cominciato con le immagini (loro la famosa scritta sul Tiburtino che ha sempre ragione quando incontra una persona di un’altra città), poi siamo passati ai video. Il primo, quello di Spiderman che cerca parcheggio a Tivoli, è stato il primo e già con quello le visualizzazioni sono schizzate alle stelle”.

Mentre la pagina continua a crescere, già nascono i primi tentativi di imitazione. “Abbiamo qualche idea per i prossimi lavori, ma sarà una sorpresa”.

Non ci siamo resi conto che i nostri video fossero diventati virali – hanno aggiunto da Lu Tiburtinu Pallusu –. Neanche i nostri amici sanno che siamo noi a fare questa pagina. Su wahtsapp ci inviano i nostri video per farceli vedere. Anche l’immagine di Pippo e dei Vegani è di uno di noi, ha fatto il giro d’Italia”.

Video di pochi secondi che, comunque, richiedono una certa attenzione. “È difficile far ridere senza dire parolacce, trovare la parola giusta da dire al momento giusto. Cerchiamo di adattarci in base alle immagini. Quando abbiamo l’idea pronta, comunque, ci mettiamo pochi minuti a fare uno di questi video”.