Manifesti sull’Asa, le polemiche contro la municipalizzata diventano virali

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Asa Tivoli

Manifesti sull’Asa, le polemiche contro la municipalizzata diventano virali. “Asa Tivoli: Girardi se ne deve andare!”, così titolano dallo spazio sociale Albino Bernardini il manifesto che sta facendo il giro di facebook da qualche giorno.

“A Tivoli il porta a porta lo pagano chi non evade le tasse comunali, i lavoratori dell’Asa spa, e i ‘volontari’ del Congeav” proseguono accusando, tra l’altro, l’amministratore unico Francesco Girardi di comportamenti antisindacali, di far fare turni di lavori massacranti, di violare lo statuto dei lavoratori e gli obblighi sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.

Dallo spazio sociale Albino Bernardini poi passano a criticare i risultati di questa gestione. “Dal suo piano finanziario risulta terminato l’iter autorizzativo per la realizzazione di 2 digestori aerobici per rifiuti organici…senza che nessun atto dell’amministrazione comunale lo preveda, né i cittadini ne sappiano alcunchè”. (Leggi la notizia)

Poi ancora: “Aumenta la percentuale di raccolta differenziata ma diminuiscono i proventi della vendita di materiale riciclati”. E sempre sul tema conti “Il costo per i cittadini è passato dal 177 euro per abitante del 2013 a 201 euro del 2016, ben 13.5% in più”.

LA REPLICA

“I responsabili di quel manifesto – ha replicato l’amministratore dell’Asa Francesco Girardi – hanno fino ad ora rifiutato un incontro presso il centro in cui io avrei chiarito pubblicamente che i dati riportati sono tutti completamente falsi. Non si capisce perché non rispondono alla mia richiesta di un incontro pubblico, che ho concordato con il Sindaco. Inoltre il manifesto contiene dei termini dileggiatori, calunniosi e diffamatori che vista la protervia ed il desiderio di far circolare queste affermazioni, dimostrato dall’associazione, mi vedono costretto ad avviare un procedimento di natura penale nei confronti per tutelare la mia persona. Il nostro legale ha anche inviato una raccomandata in cui formalmente si chiede l’incontro pubblico, che non è stata ancora ritirata. Chiedo di nuovo, pubblicamente, l’incontro. Salvo che le procedure per tutelare la mia persona sono state avviate”.

Modificato 17 Marzo 2017 ore 21.15