Monte Livata, ricorso al Tar contro il piano industriale

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Subiaco, le società Cori, Livata Sport & Fun e Livata Transport hanno presentato “ricorso giurisdizionale presso il Tar Lazio per l’annullamento della delibera consiliare n.72 del 22/12/2012, con la quale è stato approvato il nuovo piano industriale della Livata 2001 per il rilancio di Monte Livata”.

Le tre società “ricorrenti” gestivano l’eco stazione, prima della revoca della concessione a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato. Secondo loro “l’amministrazione avrebbe dovuto revocare tutte le concessioni della Livata 2001 ed affidare la realizzazione del nuovo impianto e la gestione delle strutture esistenti ad altro soggetto, con una gara d’appalto di dimensione europea”. Pronta la risposta dell’amministrazione: “Questa amministrazione invece, in coerenza ed in esecuzione di quanto stabilito dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 1713/2012, afferma l’esistenza e piena validità delle concessioni in favore della Livata 2001 srl, utilizzando legittimamente la facoltà di prolungamento delle stesse. Un diverso percorso amministrativo (revoca delle concessioni alla Livata 2001 srl e indizione di una gara europea) avrebbe comportato la definitiva perdita del finanziamento regionale di 2,5 milioni di euro concesso alla Livata 2001 srl (per il quale si era faticosamente ottenuta la proroga fino ad ottobre 2013). La scelta di approvare la delibera quindi – si legge nella nota del Comune -, oltre che assolutamente legittima sul piano tecnico giuridico, è stata dettata unicamente dalla volontà di salvaguardare l’interesse pubblico generale, assicurando tempi certi per il rilancio del territorio di Monte Livata, attraverso un immediato e consistente investimento di risorse economiche, onde evitarne un definitivo e probabilmente irrecuperabile tracollo. L’amministrazione dunque – conclude la nota – nella piena convinzione di aver agito unicamente nell’interesse della collettività dei cittadini sublacensi e livatesi, è fortemente determinata a difendere il proprio atto nelle opportune sedi giurisdizionali ritenendo che ciò sia essenziale per l’ immediata ripresa economica del territorio”.

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