Olimpionico del Benin vive e si allena a Tivoli, Mathieu sogna Rio

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Dal Benin di corsa fino a Londra, passando per Tivoli e Pechino ma sognando Rio de Janeiro, un giovane atleta africano vive al Villaggio Don Bosco e si allena all’Arci. Un campioncino dell’Africa Occidentale, da più di tre anni, si è trasferito in Italia ed è stato accolto da Don Benedetto.

Dopo diverse medaglie raccolte nelle gare di tutto il mondo, Mathieu Gnanligo Fousseni – specialista dei 400 metri – sogna le prossime olimpiadi di Rio dopo la brutta esperienza di Londra: < Ho avuto uno strappo durante la gara – racconta il giovane atleta del Villaggio – a Pechino, invece, sono arrivato in semifinale. Grazie al secondo posto ottenuto ai Giochi Africani ho avuto il pass per le olimpiadi inglesi e per i prossimi mondiali che si terranno a Mosca in settembre. La mia carriera è iniziata quasi dieci anni fa. A 17 anni ho vinto la medaglia d’oro ai Giochi dei Paesi Francofoni. E’ stato mio zio a scoprire le mie doti da atleta. Dopo i primi passi in Benin, mi sono trasferito in Italia per allenarmi. Sono sotto contratto con una squadra di Firenze, la Biotekna Marconi >.
< Sono venuto ad abitare a Tivoli e mi alleno all’Arci – continua il ragazzo – al Villaggio mi trovo benissimo. C’è Don Benedetto che ci cura benissimo, è come un buon padre. E’ sempre pronto a risolvere ogni nostro problema. Penso che persone come lui se ne trovano davvero poche nel mondo. Non ci sono parole per descriverlo, tutto quello che possiamo fare per lui è augurargli una lunga vita. Siamo tutti troppo contenti di lui. In Africa torno due o tre volte l’anno, dipende anche dalle gare che devo fare. A casa mi aspetta mia moglie, in cinta da due mesi. Il mio sogno è di farla venire in Italia, qui sto benissimo >.
< Mi alleno sei volte a settimana – continua Mathieu – in vista delle gare facciamo anche una doppia seduta. Poi studio alle scuole serali dell’Olivieri, faccio elettrotecnica. Sono al quarto anno. Anche li tutti mi ogliono bene, ho tanti amici >. Sarebbe difficile il contrario, Mathieu è un ragazzo d’oro e basta scambiarci solo poche parole per restare colpiti dalla sua educazione e dalla sua gentilezza.
< Quando ho avuto il pass per Londra – racconta il giovane atleta – al Villaggio sono stati tutti felicissimi per me. Prima di partire mi hanno regalato una maglietta, l’ho utilizzata per gli allenamenti. Durante le gare, poi, Don Benedetto ha radunato tutti i ragazzi davanti al televisore. Hanno fatto il tifo per me e quando ho avuto lo strappo sono stati tutti in pena. Quando gareggio in Italia, poi, vengono sempre a vedermi correre. Da quando sono al Villaggio, poi, ho raggiunto i migliori tempi. Grazie a loro mi sono qualificato per le olimpiadi. Mi sentirò sempre un ragazzo del Villaggio >.

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