Operazione Corona, 10 arresti e quasi 40 chili di droga sequestrati. In manette anche il grossista, 40enne di Pichini. Lo spaccio avveniva anche dentro il carcere di Rebibbia. Questo l’esito delle indagini partite a marzo, condotte dai carabinieri della Compagnia di Monterotondo, diretta dal capitano Salvatore Ferraro, e dalla Sezione di polizia giudiziaria della Procura di Tivoli. Dall’inizio dell’operazione ad oggi sono state 22 le persone arrestate: 12 durante le indagini e 10 questa mattina.
Operazione Corona, gli arresti e le perquisizioni
I militari questa mattina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari nei confronti di dieci persone, tutti italiani (5 custodie cautelari in carcere, 4 arresti domiciliari e un divieto di dimora nel Comune di Roma), emessa dal GIP del Tribunale di Tivoli, su richiesta della Procura della Repubblica, per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, estorsione e violazione degli obblighi in materia di sorveglianza speciale. Sempre su disposizione della Procura della Repubblica di Tivoli, sono state eseguite numerose perquisizioni a Guidonia Montecelio, Fonte Nuova, Mentana e nei quartieri romani di Settecamini, San Basilio e presso il carcere di Rebibbia.
Operazione Corona, l’indagine
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Tivoli, ha avuto inizio lo scorso mese di marzo, a seguito dell’arresto in flagranza di un giovane, trovato in possesso, a Fonte Nuova, di 500 grammi di hashish. Altri 400 grammi sono stati sequestrati il 27 aprile, altri 480 il 4 maggio, 1 chilo di hashish il 17 maggio (con tre persone arrestate), il 20 maggio altri 34 chilogrammi di hashish e a luglio 80 grammi di cocaina e altri tre arresti. Tutto ha porato ad una villetta in zona Pichini. Le complesse indagini – condotte attraverso le intercettazioni telefoniche, l’installazione di telecamere nella pubblica via ed i numerosi servizi di pedinamento – hanno consentito negli scorsi mesi di eseguire dodici arresti in flagranza (che, dunque, si aggiungono alle 10 misure cautelari eseguite oggi) e di sequestrare oltre 35 chili di hashish nonché rilevanti quantitativi di cocaina e marijuana.
Operazione Corona, l’attività di spaccio
I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di individuare un gruppo di persone che, rifornite periodicamente da una persona con gravi precedenti penali originaria del quartiere romano di San Basilio, con base nella sua villetta d Pichini, organizzavano e gestivano, sia direttamente che avvalendosi di collaboratori, lo spaccio di droga, prevalentemente hashish e cocaina, nelle zone di Fonte Nuova (Santa Lucia e Tor Lupara) e Mentana diventate nel tempo prolungamento dell’attività di spaccio di San Basilio. La droga veniva proprio da lì grazie anche alle origini del grossista, ben inserito in quell’ambiente. Da quanto ricostruito gli acquirenti andavano a rifornirsi nella villetta e poi davano vita ad un’attività di spaccio al dettaglio, incontrandosi per gli scambi nei bar presenti lungo la via Palombarese.
Operazione Corona, lo spaccio a Rebibbia
Sono state, inoltre, accertate consegne di sostanze stupefacenti nel carcere di Roma Rebibbia, eseguite approfittando dei colloqui dei familiari con i detenuti, alcuni dei quali precedentemente tratti in arresto nel corso dell’odierna indagine. E’ stato accertato, infatti, che alcuni detenuti, arrestati nelle precedenti operazioni, essendo anche consumatori, usavano clandestinamente un telefono cellulare per ordinare la droga all’esterno. È stata, dunque, disposta una perquisizione all’interno della citata Casa Circondariale, al fine di rintracciare il telefono cellulare utilizzato per le comunicazioni illecite.
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