Sono oltre 40 anni che conosco e frequento –ad agosto- Orvinio (paese d’origine della famiglia di mia moglie). Borgo (si Orvinio rientra nel club dei Borghi più belli d’Italia) distante 35 chilometri da Tivoli situato sulla strada (Licinese) che congiunge la Tiburtina Valeria –all’altezza di San Cosimato – con la Salaria (bivio di Poggio Moiano) ed è il primo comune della provincia di Rieti. Situato a 840 metri sul livello del mare è il centro abitato più alto del parco Regionali dei Monti Lucretili. Il Borgo è anche l’ottava tappa del Cammino di San Benedetto che partendo da Norcia arriva a Montecassino. D’inverno ci abitano 200 persone che, nella settimana di ferragosto diventano circa 2000 (dati forniti dalla neo Sindaca Roberta De Sanctis).
Il dato invernale è relativo ad un giorno feriale perché i fine settimana -anche d’inverno- alcuni originari che attualmente vivono per lo più a Tivoli e Guidonia (e relativi hinterland) e che hanno casa ritornano al paesello. Tra questi ci sono giovani e meno giovani che appartengono alle tre Associazioni che operano sul territorio: Pro Loco, Orviniando e Moka. Associazioni che pur con sfumature e missioni diverse hanno un obiettivo unico: far sì che il borgo non “muoia” rivitalizzandolo con eventi e manifestazioni. Ed è proprio nei fine settimana invernali che vengono pianificate e organizzate tali attività.
Ma sono i mesi di luglio ed agosto quelli con il numero maggiore di manifestazioni. Quest’anno dal 23 al 28 luglio Orvinio Cinema una rassegna cinematografica organizzata da Orviniando aps ; a seguire innumerevoli sagre (la più popolare quella della polenta del 17 agosto) organizzate dalla Pro Loco. Pro Loco che, a metà agosto, organizza anche la 2^ edizione di Orvinio Voice e che quest’anno, per la prima volta si è cimentata nella rievocazione della trebbiatura.
Nella piazza G. Frezza (del Monumento) , antistante uno degli accessi al Castello, con mezzi agricoli d’epoca- in primis la trebbiatrice- e figuranti in costume si è svolta la rievocazione della trebbiatura. La trebbiatura è la fase successiva alla mietitura dove, una volta raccolti i covoni sia di grano che di farro, vengono portati alla trebbiatrice. Infatti nella rievocazione messa in scena il pubblico presente ha potuto vedere come da un trattore e da un asino, i covoni- con l’aiuto del classico forcone- sono stati buttati nella trebbiatrice. Trebbiatrice i cui meccanismi funzionano alimentati da una fascia collegata ad un cingolato, e che consentono di separare la paglia dal farro: infatti, da una parte viene eliminata la paglia che con apposito macchinario esce già in balle e dall’altra il farro. Per la maggior parte dei presenti si è trattato di assistere per la prima volta ad un’attivata che era-anzi è- alla base dell’attività agricola per la raccolta del grano, del farro. Dopo la rievocazione degustazione dell’insalata di farro preparata sempre dagli instancabili membri della pro Loco.
L’agosto orviniese termina con una funzione religiosa seguita dalla Processione per le vie del Borgo del Santo Patrono- San Nicola – accompagnato dalle due confraternite: i Rossi ed i Blu (SS Sacramento e del Confalone). In realtà la ricorrenza cade in dicembre, ma per tradizione, proprio in virtù del fatto che ad agosto c’è un numero maggiore di Orviniesi, si celebra appunto l’ultima domenica di agosto.
Come detto prima le associazioni presenti, sempre con l’obiettivo di animare il Borgo non solo l’estate, hanno già qualcosa in programma per l’autunno: Orviniando sta lavorando ad un evento eno gastronomico Enorvinio, e la Pro Loco ha in programma l’” Autunno Orviniese.
Per chi fosse interessato Gli eventi ed i programmi delle manifestazioni si possono vedere sul sito : www.orvinianndoaps.it, e per la Pro Loco o sulla pagina FB o su www.lazioturisimo.it-Orvinio.
Domenico Formigia