Pubblichiamo l’interrogazione del consigliere Marco Di Nicolò inerenti i lavori sospesi al parco Negozi a Villa Adriana.
Il testo dell’interrogazione
Io sottoscritto Marco Di Nicolò, nella qualità di Consigliere Comunale della città di Tivoli, ai sensi dell’art. 6 del Regolamento del Consiglio comunale, deposito la presente interrogazione rivolta al Sig. Sindaco Marco Innocenzi, chiedendo di ricevere la relativa risposta per iscritto.
Il quesito rivolto al Sindaco è il seguente:
- Quali sono le ragioni per cui i lavori per la REALIZZAZIONE DEL PARCO URBANO POLIVALENTE in LOCALITA’ VILLA ADRIANA, TIVOLI (denominato PARCO BEGOZZI) non sono stati completati dalla ditta incaricata entro il termine vincolante previsto per il giorno 15.07.2024 e per quando è prevista la fine dei lavori con conseguente restituzione del parco alla popolazione residente?
L’Amministrazione comunale ha accertato l’inesistenza di opere realizzate illegittimamente sull’area oggetto di intervento, la conformità urbanistico-edilizia delle opere alle vigenti norme urbanistiche ed edilizie e a quelle che disciplinano i vincoli di altra natura e il rispetto delle condizioni impartite dal parere favorevole della Regione Lazio prot. N. 0051595 del 13/07/2023?
Le molteplici difformità tra il progetto originario e l’esecuzione dei lavori relativi alla realizzazione del suddetto parco urbano polivalente sono legittimate da precipui atti autorizzativi? Quali sono le ragioni che le hanno determinate?
Al fine di agevolare la risposta del sig. Sindaco di Tivoli si evidenziano, senza possibilità di essere esaustivi considerata l’inacessibilità del cantiere, le difformità a cui si fa riferimento nel quesito, evidenziando come queste incidono negativamente sulla sicurezza dei futuri fruitori del parco, sulla 2
correttezza economico-finanziaria relativa alla gestione dei fondi pubblici, e, infine, sulla regolarità urbanistica.
- DIFFORMITA’ TRA GLI ELABORATI GRAFICI E QUANTO REALIZZATO IN CANTIERE RELATIVAMENTE ALLE STRUTTURE DI SOSTEGNO DELLA RECINZIONE: nel progetto approvato è prevista la costruzione di un cordolo in calcestruzzo, non armato delle dimensioni di 50×25 cm, che insiste sull’intero perimetro del campo di calcio al fine di sostenere i pali tubolari (2,50 mt fuori terra) di supporto alla recinzione.
Il cordolo e i plinti devono essere completamente interrati (TAV.04 – Dettagli Costruttivi).
In spregio del progetto e dell’elaborato grafico, il suddetto cordolo e i 18 plinti sono stati realizzati in cemento armato. Tale modalità avrebbe dovuto prevedere l’applicazione della normativa relativa alle opere di conglomerato cementizio armato, normale, precompresso ed a struttura metallica, previste dagli artt. 53 e 64 D.P.R. 06/06/2001, n. 380 che allo stato non risulta. Tale cordolo di cemento armato non è completamente interrato, ma sul lato parallelo a via Elio Adriano, nella parte più bassa del terreno originale, sporge di circa 80 cm dal suolo. Inoltre, il suddetto cordolo di calcestruzzo è stato realizzato con una fondazione appena al di sotto del piano di sbancamento ed armata con rete elettrosaldata, peraltro non prevista nell’elenco prezzi.
2. DIFFORMITA’ TRA ELABORATI GRAFICI E COMPUTO METRICO ESTIMATIVO RELATIVAMENTE ALLA RECINZIONE DEL CAMPO DI CALCETTO.
Il computo metrico estimativo prevede un cordolo in c.a. di sezione 40×20 cm (negli elaborati grafici 50x25cm) della lunghezza complessiva di 120 mt, somma dei due lati lunghi di 39 mt e dei due corti di 21 mt. Tali lunghezze sono congruenti con le dimensioni del terreno di gioco di 18×36 mt, cui vanno sommate le fasce di rispetto pari a 1,5 mt per garantire la sicurezza dei fruitori e degli atleti. Le dimensioni riportate pari a 18×36 mt del terreno di gioco sono indicate nel Capitolato Speciale di Appalto all’art. 3 –Descrizione dei Lavori.
Nel computo metrico estimativo la lunghezza del cordolo, prevista di 39 mt, diventa in palese difformità pari a 34,10 mt., cioè circa 5 mt. in meno. La sezione dei cordoli che doveva essere pari a 40×20 cm, nel computo metrico estimativo negli elaborati grafici viene indicata pari a 50×25 cm. Ancora in totale difformità. Infine, non è stato ravvisato alcun disegno relativo all’armatura da porre in opera nei cordoli in questione, né è rinvenibile tra gli elaborati grafici una relazione di calcolo per la suddetta opera in cemento armato che avvalori la citata stima di 100 Kg al metro cubo di calcestruzzo (TAV.04-Dettagli Costruttivi).
3. OMESSO RIUTILIZZO DEI CORDOLI DI TRAVERTINO IN PERFETTO STATO.
Nell’elaborato denominato “il fascicolo di progetto” e nel parere favorevole della regione Lazio, rilasciato in data 23/07/2023, si fa riferimento in maniera chiara ed inequivocabile alle operazioni di riallineamento dei cigli lapidei, spostati dalle radici degli alberi, e della sostituzione solo dei cordoli danneggiati, seguendo un corretto principio di economicità della spesa pubblica.
Si evidenzia che gli alberi in questione sono presenti esclusivamente nella fascia di parco che costeggia via Begozzi e che i cordoli presenti in questo tratto sono solamente 8.
Non si comprende per quale motivo sono stati sostituiti tutti i cordoli (almeno 50 cordoli) con ingiustificata ricaduta economica sulla spesa pubblica.
Tale circostanza ha aggravato inutilmente i costi e la destinazione di denaro pubblico ad un’opera inutile e non prevista dal progetto originario.
Inoltre, per realizzare tale sostituzione di tutti i cordoli, la ditta esecutrice dei lavori ha espiantato la siepe in lauro ceraso, lungo strada San Salvatore, e la siepe di oleandri parallela al cordolo che delimita il parcheggio di Strada San Salvatore, determinando un grave danneggiamento al verde pubblico e alla flora esistente.
Infine, non è dato sapere da chi e dove sono stati portati tutti i cordoli di marmo in perfette condizioni tolti della ditta esecutrice dei lavori.
Evidenzio che questi materiali, di apprezzabile valore economico, sono di proprietà pubblica e l’eventuale appropriazione indebita determina la consumazione di un reato”.
Distinti Saluti.
Consigliere Comunale
Marco Di Nicolò