Primo compleanno di fuoco per la giunta Rubeis. Ad un anno preciso dal suo insediamento il sindaco di Guidonia è costretto a difendere il suo operato e ribadisce: “Non cambierò nulla del mio programma”. Sono note le vicende che dall’11 giugno hanno caratterizzato la politica di Guidonia paventando una crisi nella maggioranza. Il 10 giugno sette consiglieri di maggioranza scrivono una lettera, diffusa a mezzo stampa, nella quale sostengono che il sindaco sia ostaggio di lobby affaristiche e autore di spese folli. Ne segue una reazione violenta del primo cittadino che decide di revocare tutte le deleghe agli assessori. (Ciò non ha impedito comunque l’approvazione di delibere di giunta). A ciò rispondono i sette consiglieri dicendo che non si trattava di un attacco o di un atto di sfiducia ma di un tentativo di dare una scossa propositiva alla politica del sindaco affinché si attui il programma elettorale. Tra accuse e smentite si è giunti il 24 giugno al consiglio comunale straordinario richiesto a gran voce da tutti: maggioranza e opposizione. Il consiglio avrebbe dovuto far luce sull’esistenza e eventualmente sull’entità della spaccatura in maggioranza. Clima molto teso e parole forti sono volate nella prima parte di quel consiglio durato sei ore. La presentazione iniziale del sindaco, che avrebbe dovuto essere esplicativa, ha deluso un po’ tutti. Secondo il primo cittadino la colpa della crisi sarebbe da attribuire ai debiti fuori bilancio ereditati dalla precedente amministrazione che avrebbero suscitato timori nei sette consiglieri giovani del PDL. Immediata la replica dell’opposizione che non si aspettava questo tipo di intervento ma una chiarificazione vera. C’è la crisi in maggioranza? A metà del consiglio l’arcano non era stato ancora svelato. Dopo ore di accuse, paroloni, senza badare minimamente a mantenere quel contegno obbligato per chi rappresenta i cittadini, finalmente è il momento del consigliere, nonché capogruppo PDL, Marco Bertucci che, dopo l’interruzione voluta dal presidente del consiglio, costretto a richiamare tutti a comportamenti più consoni, ha dichiarato: “Mi aspettavo un consiglio diverso. Quello che è successo si può definire come un confronto sulle linee politiche da tenere e non come una crisi politica. Un confronto sul percorso da seguire per realizzare il programma politico. Siamo riusciti al nostro interno a risolvere le cose velocemente”. Intervento molto apprezzato dalle opposizioni. Mirko Benetti, uno dei “sette” è stato altrettanto esplicito: “C’è stato un problema in maggioranza. E’ difficile riuscire a gestire un gruppo così consistente. Spesso ci sono incomprensioni. Nessuno ha mai parlato di crisi e non c’è nessuna strategia in materia urbanistica”. Il più apprezzato degli interventi è stato quello di Mario Valeri: “Siamo portatori di una proposta politica. Ci siamo confrontati, scontrati su problemi veri. Il documento che abbiamo offerto al dibattito politico ha dato qualità anche a questo consiglio, l’opposizione si è ritrovata unanime e ciò consente una politica di qualità. L’addetto stampa del sindaco è entrata a gamba tesa sull’organo di stampa che il comune paga e non può intervenire nel dibattito politico. Noi vogliamo che la maggioranza dibatta al suo interno. Ieri ci siamo chiariti c’è bisogno di un cambio di marcia. Do a quest’amministrazione sei meno meno Abbiamo l’ambizione di succedere a noi stessi. La politica è l’arte di saper mediare gli interessi in campo. Chiediamo meno feste e più interventi. Non siamo dissidenti ma portatori di proposte”. “Ho apprezzato molto l’intervento del collega Valeri – ha dichiarato De Vincenzi protagonista di un primo intervento di fuoco contro il sindaco durante il quale aveva ribadito la sua convinzione che i problemi alla base di tutto sono le questioni urbanistiche. “Si è trattato di un vero intervento politico di grande dignità – ha continua de Vincenzi – giustificando e non rinnegando le azioni compiute. In questa città esiste un problema di confronto. Troppo spesso le decisioni vengono prese in giunta”. Sconfitto sembrerebbe in ogni caso il sindaco che non ha ottenuto la sufficienza dai suoi e parole dure da parte dell’opposizione. “Il sindaco ha superato male questo momento di crisi. Doveva dare un senso di adeguatezza. Inizialmente, dopo aver saputo della lettera dei “sette” ho pensato ad un mal di pancia, ad un malessere passeggero. A seguito però della reazione forte del sindaco ho chiesto però la convocazione del consiglio comunale”. E’ intervenuto nel dibattito anche Alberto Morelli: “Il sindaco è andato benino, non bene. Ci prendiamo la responsabilità di quello che abbiamo scritto, forse abbiamo calcato un po’ la mano ma noi cerchiamo di impegnarci per la città”. Tra pochi mesi vedremo se le parole di Simone Guglielmo saranno state anticipatrici di eventi: “ Questo è l’antipasto della crisi. Sappiamo che questa amministrazione durerà ma forse a settembre vedremo delle facce nuove”. I “sette” hanno confermato che si è trattato di un gesto propositivo. La maggioranza ha confermato la risoluzione della crisi, momento di dibattito e confronto interno. L’opposizione si è unita nella critica nei confronti di varie azioni di governo, alcune poco chiare e troppo dispendiose. Il sindaco ha ribadito che non farà neanche una modifica al suo “programma” e che la sua maggioranza è più unita di prima.