Record di richieste di aiuto, la Caritas lancia un appello “Servono risorse e volontari”

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I poveri aumentano e la Caritas chiede aiuto. L’associazione della Diocesi di Tivoli si appella alla comunità: “Servono risorse, generi alimentari ma anche volontari”. La crisi si sta abbattendo sempre più dura e la fila davanti ai centri Caritas aumenta ogni giorno.

Cresce, così, la mole di aiuti da distribuire ma scarseggiano tanto le scorte quanto i volontari che le distribuiscono.
“Ci appelliamo – ha commentato Virgilio Fantini, responsabile della Caritas diocesana – a tutti coloro che vogliono donare un po’ del loro tempo al bene degli altri, al bene comune. Abbiamo bisogno di nuovi Volontari che opportunamente preparati e formati possano testimoniare concretamente l’amore di Dio verso i fratelli in difficoltà>.
“La crisi economica – aggiunge Fantini – rischia di trasformarsi in una crisi della speranza. L’erosione della speranza è l’aspetto più drammatico che emerge dai continui colloqui che abbiamo. La crisi ruba la speranza agli stessi italiani. Tra i quali cominciano a serpeggiare sempre più sentimenti di frustrazione, rassegnazione e sempre più spesso di disperazione. Al punto che ai Centri di Ascolto si accontentano di chiedere un po’ di cibo e qualche spicciolo. Come se il loro orizzonte fosse ormai chiuso, schiacciato sulla semplice sopravvivenza”. I dati registrati in questi primi mesi del 2013 sono impietosi: “Il dato più drammatico che emerge dallo studio riguarda l’aumento del 12.7% dei disoccupati nel corso del primo semestre dell’anno in corso. Dal 2008 al 2012 sono aumentati del 41,4% coloro che chiedono pacco viveri e sostegno economico per bollette, affitti, medicinali, vestiario, libri scolastici, visite mediche ed altro ancora. Questa richiesta non riguarda più solo gli stranieri, ma ormai in misura uguale anche gli italiani. Nel primo semestre del 2013 i nostri connazionali che hanno chiesto cibo ai Centri sono stati il 59% del totale, anche se verifichiamo eventi veramente deprecabili. Alcuni gettano parte del contenuto del cosiddetto “pacco viveri” nei secchioni della raccolta rifiuti urbani”.

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