Roma: 6 arresti per corruzione e falso nell’ufficio condono edilizio

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I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Eur, a conclusione di una complessa e articolata attivita’ d’indagine, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 6 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, truffa e falsa attestazione e certificazione.

Le indagini sono state avviate nel mese di settembre del 2016 quando un funzionario della societa’ ‘Risorse per Roma spa‘, in servizio presso l’Ufficio Condono Edilizio, denunciava ai Carabinieri della Compagnia Roma Eur di aver ricevuto uno scritto anonimo contenente esplicite minacce nei suoi riguardi. Il denunciante riconduceva l’evento alla sua attivita’ professionale, in particolare per aver riscontrato anomalie amministrative su diverse pratiche afferenti ai condoni di unita’ immobiliari. Le investigazioni hanno consentito di riscontrare irregolarita’ nella trattazione delle pratiche di condono edilizio commesse da quattro dipendenti della societa’ ‘Risorse per Roma spa’ appaltata dal Comune di Roma per la gestione dell’Ufficio Condono, un funzionario del comune di Roma, e un geometra, libero professionista, che hanno agevolato i privati richiedenti nella favorevole approvazione delle pratiche in danno della pubblica amministrazione.

In particolare, i pubblici impiegati, richiedevano indebiti compensi in denarodai privati che avevano in pendenza l’istruttoria di istanze di condono di immobili per aggirare la burocrazia, manovrando a loro piacimento le richieste per sanare violazioni edilizie e regolarizzare immobili abusivi. Nel corso delle indagini sono state individuate le pratiche oggetto di condotte corruttive con le necessarie verifiche presso l’Ufficio del Condono Edilizio che hanno consentito di riscontrare gli elementi informativi raccolti e quindi addebitare ad ognuno degli indagati chiare responsabilita’ nelle singole imputazioni per fatti di corruzione, per diverse centinaia di migliaia di euro, dettate da un sistema consolidato da diverso tempo che agiva con spregiudicata determinazione, stabilmente asserviti all’interesse privatistico attraverso il sistematico ricorso ad atti contrari ai doveri di ufficio.(Dire)