Tivoli: arrestato un 37enne per maltrattamenti in famiglia

204

Nel primo pomeriggio del 15 novembre 2024, a Tivoli, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di “Tivoli-Guidonia” hanno tratto in arresto un trentasettenne tiburtino, con precedenti di polizia, colto nella flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Pochi minuti prima, infatti, giungeva al 112 NUE una richiesta di aiuto da parte di una donna aggredita e picchiata dal compagno, il quale si trovava ancora all’interno dell’abitazione.

In pochi minuti, mentre la vittima rimaneva in costante contatto telefonico con la Sala Operativa, giungevano sul posto i poliziotti tiburtini che la trovavano in evidente stato di agitazione, con il volto tumefatto e il labbro sanguinante. Terrorizzata dalla presenza in casa del convivente, si lanciava tra le braccia degli operanti chiedendo loro aiuto e raccontando che a seguito di una discussione per ragioni “sentimentali”, l’uomo l’aveva ripetutamente colpita al volto con schiaffi, arrivando a tirarle contro il telecomando della TV e minacciandola di morte con un coltello da cucina.

A quel punto, dopo aver soccorso la vittima, affidata alle cure del personale sanitario del 118, gli Agenti facevano accesso nell’appartamento, ove trovavano M.M. in evidente stato di ubriachezza, e lo traevano in arresto. In sede di denuncia sono emersi i contorni di una relazione “malata”, iniziata virtualmente tramite “Messanger” e poi concretizzatasi con una convivenza contrassegnata da maltrattamenti, botte, atteggiamenti controllanti e continue minacce di morte, anche in presenza del figlio minore della vittima. Il tutto anche al fine di ottenere denaro dalla compagna per far fronte ai propri problemi di gioco, alcolismo e dipendenza da cocaina.

A seguito della violenta aggressione la signora riportava contusioni con ecchimosi ed ematomi multipli al volto, alle braccia, al cuoio capelluto e al collo, con la rottura di un dente. Il PM di turno della Procura presso il Tribunale di Tivoli disponeva la traduzione dell’arrestato presso il Carcere romano di Rebibbia, per la successiva richiesta di convalida e applicazione di misura cautelare.