Ci sono notizie che segnano la storia di una città, e non sempre sono collegate a fatti di cronaca o a provvedimenti dell’Amministrazione comunale. La pubblicità che ha invaso Tivoli negli ultimi giorni, Garberini chiude, è una di queste.
Dopo 100 anni si sta per abbassare la serranda di uno dei negozi storici della città. Se la storia dei Garberini, giunti alla terza ed alla quarta generazione, proseguirà, resta comunque l’insegna che ha accompagnato generazioni e generazione di tiburtini al pari di altre insegne, che magari qualche modifica l’hanno comunque avuta, come la tipografia Meschini, Veroli, Berti, Provizi e Riccardi.
“La chiusura non c’entra con il Covid-19 – spiegano Gianluigi e Giorgio Garberini -. La pandemia ha solo cambiato i nostri piani futuri. La decisione di chiudere lo storico punto vendita di via del Trevio nasce prima del Coronavirus, alla fine della locazione non abbiamo convenuto sulle modalità di un nuovo contratto. Avevamo dei progetti ma questa emergenza li ha un po’ stravolti. Avevamo pensato ad un negozio di metratura più piccola, ma ora con queste prescrizioni si rischia di dover far attendere i clienti fuori e non è possibile. Stiamo, quindi ripensando l’attività. Di sicuro Garberini non scomparirà e di sicuro continueremo a lavorare con l’online. La vetrina sui social che curiamo da anni ci ha permesso di farci conoscere in tutta Italia e spesso ci è capitato che il nostro nome venisse associato con quello di Tivoli, per noi un grande onore”.
E proprio l’associazione tra cultura e shopping è un connubio che, mai come in questi giorni, potrebbe risultate vincente per un città, se fosse in grado di sfruttarlo. Con i centri commerciali momentaneamente spopolati, e con le persone che tornano a passeggiare negli spazi aperti, è un momento d’oro. “Un’occasione, per fortuna, unica – spiegano -. Oggi Tivoli dovrebbe rilanciarsi e puntare su un turismo stanziale e non mordi e fuggi. Tante volte ne abbiamo sentito parlare in passato. Oggi, però, possiamo offrire bellezze da ammirare, negozi, buon clima per non parlare dell’enogastronomia. Avremmo tutte le caratteristiche per fare della città un centro commerciale naturale, rispetto ai grandi outlet non ci manca nulla, anzi con le Ville possiamo offrire delle opportunità che Valmontone e Soratte, tanto per citarne due, non hanno. Serve, però, una crescita generale, servono parcheggi ed un albergo, oltre ai B&B. Ci sono tante criticità da superare”.
“Occorre approfittare dell’effetto del Covid-19 per rilanciare questa città – concludono Gianluigi e Giorgio Garberini – creando delle attrattive intese non solo come siti e ville. Siamo i primi a volere delle aziende con un grande appeal dentro Tivoli, pensiamo ad H&M, Zara, Tezenis. Per noi è concorrenza, ma si creerebbe anche un circolo vizioso che farebbe bene a tutti”.