Terzo appuntamento con le riflessioni cittadine verso le comunali del 9 giugno con l’ascolto di personalità del nostro territorio. In questo numero l’analisi e le idee di Alessandro Panci, architetto e presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia. Per scrivere il futuro di una Città, oltre alle idee, sono necessari gli strumenti urbanistici. Lo studio e la progettazione dello sviluppo di un territorio sono indispensabili per qualsiasi forma di valorizzazione e sviluppo. In vista delle prossime elezioni comunali, XL Giornale – Notizia Locale vogliono fornire nuovi spunti e riflessioni per i futuri amministratori di Tivoli. L’analisi, le idee e le proposte di Alessandro Panci, architetto e presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia.
Come può l’urbanistica contribuire allo sviluppo di Tivoli?
voli e i suoi dintorni possono vantare un territorio ricco di risorse naturali, storia, enogastronomia. Tutti elementi che hanno attirato in passato flussi turistici, sviluppando e arricchendo l’economia della zona. Oggi, però, non è più tempo di aspettare passivamente che il caso e l’abitudine dirigano verso l’area tiburtina le mete della vacanza. È troppo e agguerrita l’offerta di territori simili e concorrenti. Sono sempre più attraenti le risorse che sorgono nei territori italiani, tutti ricchi di peculiarità interessanti. È indispensabile, quindi, una precisa programmazione e la costruzione di un’offerta turistica coerente, seria, efficiente, in una parola: integrata. È necessario, insomma, un serio progetto di marketing territoriale, ovvero la creazione di progettualità capaci di “vendere” l’immagine turistica di Tivoli. Questo, però, richiede anche interventi urbanistici adeguati. L’urbanistica studiando il territorio, progettando lo sviluppo dello spazio urbano e pianificando le modifiche del territorio, serve per tracciare la strada del futuro.
Nel dettaglio?
Curare l’accoglienza significa migliorare l’accessibilità, la permanenza e saper comunicare. Il centro storico non ha alberghi che vanno incentivati. Grazie ai fondi del Giubileo l’edificio dell’ex-Seminario potrebbe essere recuperato in tale prospettiva, ma si deve anche guardare oltre. I parcheggi sono ancora insufficienti soprattutto in occasione di eventi culturali, sportivi e artistici organizzati in città. I collegamenti interni meccanizzati non esistono, è necessario installare ascensori e scale mobili che facilitino gli spostamenti pedonali interni alla città. Vanno sensibilizzati i cittadini e i fruitori che il patrimonio di Tivoli non è solo locale ma ha un’attenzione di carattere mondiale. Quanti comuni conosciamo con due siti UNESCO, un sito FAI, un Santuario repubblicano di grandi dimensioni, un importante centro storico, una rocca, un anfiteatro, le Terme, una cascata tra le più alte in Italia, il sistema idroelettrico da dove si è accesa la prima lampadina in Italia, una riserva naturale addossata alla città, un fiume che attraversa la città, templi e strutture antiche, le cave da cui è stato estratto il materiale con cui sono stati costruiti i più importanti edifici della Roma antica?
Cosa comportano questi interventi sui bilanci dell’Amministrazione?
Migliorare l’attrattività della città e del suo territorio, curarne l’accoglienza significa non solo aumentare il ritorno economico di ristoranti e alberghi ma avere un ritorno indiretto anche su tutte le altre attività commerciali; significa anche avere maggiore cura di strade e piazze e adoperarsi per migliorarle, a Tivoli Terme come a Villa Adriana e come nel centro storico. Significa rendere accoglienti le vie di accesso e i quartieri periferici. Significa avere cura della propria memoria e dei monumenti che ce la rappresentano. Una città che incrementa i flussi economici delle attività avrà maggiori rientri che potranno essere investiti nel migliorare gli spazi pubblici su tutto il proprio territorio.
Cosa servirebbe?
Programmazione e investimenti per la progettualità a medio-lungo termine. Non si deve cadere nell’errore di criticare azioni ambiziose perché la loro attuazione potrebbe prevedere tanti anni di fatiche, nessuna grande opera è stata realizzata in tempi brevi ma ogni piccola azione, continuativa e messa a sistema, conduce alla realizzazione di un grande progetto. Spesso noto scelte dovute al momento senza programmare a lungo termine. Tali scelte possono dare risposta a una esigenza momentanea ma difficilmente possono portare a azioni programmatiche.
Quali potrebbero essere nei prossimi 5 anni iniziative utili per la città?
Come si potrebbero realizzare e in quanto tempoNe intravedo molte e tutte sono legate all’Urbanistica, le elenco per punti. Connettere fisicamente il contesto territoriale Il territorio tiburtino è costellato di importanti presenze storico-archeologico-naturalistiche solo in parte protette e valorizzate ed è evidente la mancanza di una rete di connessione di queste presenze che conseguentemente rende dei beni storici o naturalistici sconosciuti agli stessi tiburtini. Si ritine necessaria la riconnessione di questi siti affinché possa essere ampliata la visita a Tivoli anche verso siti meno conosciuti. Connessioni con altre strutture esistenti: – provvedere a ricucire la sentieristica presente sui monti comunali e la riserva naturale di Monte Catillo con il sistema museale del Santuario d’Ercole Vincitore e della Centrale idroelettrica dell’ENEL, con la Villa Gregoriana (ora gestita dal FAI), con le presenze naturalistico-archeologiche della Grotta Polesìni , del sistema delle Ville alto-repubblicane e imperiali romane su Colle Piano e di Villa Adriana, nonché del Centro storico della città di Tivoli e di Villa d’Este; – provvedere alla riqualificazione, adeguamento e valorizzazione dei servizi museali esistenti e in fase di formazione; – capacità di valorizzare il contesto permettendo l’accessibilità dei percorsi storici ancora esistenti, dei siti storico-archeologici, delle sorgenti naturali e della vegetazione e ripariale lungo il fiume Aniene in un contesto estremamente suggestivo; – ampliamento e organizzazione delle aree di sosta e dei servizi annessi, del sistema museale minore, formato dai musei tematici della Centrale idroelettrica dell’Acquoria, del Santuario di Ercole Vincitore, della Villa Gregoriana, del Museo della Città di Tivoli, del complesso della Rocca Pia e dell’anfiteatro di Bleso ecc.; – ampliare le tematiche di visita attraverso percorsi tematici come ‘dei set del cinema’, ‘della coltura del pizzutello’ ecc. – sviluppo turistico del territorio e della parte bassa del centro storico della città con ricadute occupazionali rilevanti in tutto il contesto cittadino.
Se parliamo di accoglienza: alberghi, B&B e servizi di trasporto
Creare le condizioni per un turismo che sosti a Tivoli più di un giorno è necessario per implementare la rete alberghiera a Tivoli e dintorni. È necessario potenziare la cultura dell’accoglienza. L’assenza di alberghi all’interno del centro storico, la mancanza di un servizio taxi presente tutti i giorni in tutti gli orari riduce notevolmente l’attrattività verso la nostra città di un pubblico legato a convention o incontri di affari. Stesse problematiche per chi decide di soggiornare a Tivoli dovendo raggiungere con i mezzi pubblici Villa Adriana o Roma. Difficoltà nell’individuare i mezzi e tempi di percorrenza troppo lunghi. Insufficienza di parcheggi attrezzati e mancanza di un servizio interno alla città di navette, scale mobili o ascensori, necessari per l’agevole superamento del dislivello del centro storico. Guardando Piazza Garibaldi dalla Porta del Colle fa comprendere quanto poco sia necessario per unire due punti nevralgici per il turista in visita a Tivoli che da questi due punti può organizzare una visita ad anello interessante Villa d’Este, il Santuario di Ercole Vincitore e la parte bassa del centro storico.
Comparto termale e Cave di travertino
L’area è al centro di un ampio sistema di relazioni di livello locale e metropolitano grazie anche alle molteplici attività produttive e di servizio che nel tempo sono state integrate con il settore estrattivo: industria cartaria, captazione dell’acqua, allevamento, industria edilizia, impianti termali, ecc. Il settore estrattivo oggi ha ricadute soprattutto di tipo economico ed occupazionale per l’area, il continuo lavoro contraddistingue un paesaggio estrattivo ben marcato, ciò può essere considerato suo pregio e difetto dato che, seppur affascinano i bancali a cielo aperto e le stratificazioni a vista del banco di travertino, è anche un detrattore della qualità ambientale rispetto il contesto territoriale. È necessario porre le condizioni per una musealizzazione diffusa comprendente un “Parco” lungo il fiume Aniene, percorsi ciclabili e spazi espositivi esterni ed interni, una fascia attrezzata posta tra la via Tiburtina e il fiume Aniene, in particolare facendo perno sul recupero e valorizzazione del Casale del Barco e delle altre emergenze storico-archeologiche. Così valorizzare i siti storico-archeologici, far rivivere ai visitatori l’estrazione, il trasporto e la lavorazione della pietra, ossatura portante di edifici classici (Colosseo, Teatro di Marcello, ecc.) e rivestimento di fontane e palazzi della Roma rinascimentale e barocca (piazza di Spagna, le fontane di piazza Navona, ecc.).
Se pensiamo ad azioni volte al recupero e alla riqualificazione di uno spazio urbano, diciamo rigenerazzione urbana.
La rigenerazione urbana a Tivoli dovrebbe riguardare ambiti vasti e non situazioni localizzate, con tale termine non voglio intendere l’applicazione della legge regionale bensì alle azioni volte a porre le condizioni affinché avvenga una sostituzione edilizia ove possibile, alla realizzazione di spazi e servizi pubblici integrati al tessuto residenziale e produttivo esistente. Ci vuol fare qualche esempio Le aree limitrofe alla Villa Adriana sono uno degli accessi alla città da parte dei turisti ed hanno la necessità del miglioramento edilizio e di accessibilità; il Centro Storico di Tivoli è in attesa di azioni che dovranno essere da volano per la sua riqualificazione, una grande opportunità sono i finanziamenti per l’Auditorium e per il ‘Museo della carta’ nella cartiera Amicucci-Parmegiani e il recupero dei grandi edifici abbandonati nella zona delle cartiere e nel centro storico; Tivoli Terme sconta un degrado diffuso che con delle ulteriori azioni legate all’impianto termale e all’attuazione del progetto del sottopasso potrà migliorare. La rigenerazione urbana, non deve limitarsi a dettare regole per interventi edilizi e urbanistici, ma deve prevedere un nuovo approccio, un metodo, che permetta di recuperare spazi in tempi brevi e con la partecipazione del tessuto economico (partener pubblico-privati) e sociale.
Quali potrebbero essere programmi a medio-lungo termine e di grandi interventi necessari per questo territorio?
Ne cito solo alcune tra nuove e vecchie proposte che devono essere programmate al fine di dare certezze e poter mettere a sistema le richieste di finanziamento: •Piano di recupero dell’area delle cartiere, unico PdR del centro storico ancora non definito, con indicazione di regole certe per le trasformazioni edilizie e incentivi nei cambi d’uso. •Piano termale che comprenda il comparto delle cave come valore aggiunto e con incentivi alle visite e recupero dei manufatti presenti. •Piano di arredo urbano e dei dehors. • Programmazione dello sviluppo del centro storico della citta con azioni tese all’individuazione delle aree a maggiore valenza turistica e residenziale. • Attuazione di un piano dei parcheggi esterni e dei micro-parcheggi interni. • Piani di riqualificazione dei quartieri. • Revisione del Piano Particolareggiato Esecutivo di Campolimpido-Favale al fine di facilitarne la realizzazione prevedendo sub-comparti e facilitazioni regolamentari alla realizzazione. • Tra i grandi interventi ne cito solo alcuni: • Miglioramento della viabilità con la realizzazione del sovrappasso sulla Tiburtina nella zona di Ponte Lucano con il prolungamento della via Garibaldi. • Recupero di via degli Orti con la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale tra Tivoli e Villa Adriana e regolazione del traffico utilizzando un anello tra via degli Orti e via del Tartaro. • Percorso del Grand Tour all’interno del Vallone di Tivoli con la messa a rete delle eccellenze cittadine, le ville periurbane, vie antiche, bellezze naturali di cascata, cascatelle e particolarità botaniche e geologiche fino a ripercorrere la storia della scoperta dell’energia elettrica che ha visto protagonista la nostra città. • Facilitare gli spostamenti dentro il centro storico con la realizzazione di servizi di mobilità pedonale automatizzata tra cui ascensori pubblici nella ex-cartiera Amicucci-Parmegiani, negli altri edifici a ridosso del centro storio e una scala mobile interrata tra porta del Colle e i Giardini Garibaldi. • Potenziamento delle aree parcheggio con la realizzazione di un parcheggio multipiano sotto i Giardini Garibaldi (oggi esistenti sul riporto delle macerie del secondo conflitto mondiale) come già ipotizzato in un concorso di progettazione del 1968. • Parcheggio multipiano sul lungo-Aniene, ove oggi è presente un parcheggio a raso si può ipotizzare un parcheggio multipiano lasciando la copertura a parco con un andamento tale da riconnettere la via Acquaregna al percorso lungo il Fiume. • Recupero di tutto il tratto del fiume Aniene attraversante la città come già fu ipotizzato in un concorso del 1998 a cura del Rotary club. E tanti altri che devono trovare una programmazione a medio-lungo termine al fine di poter essere realizzati in continuità.