Tivoli, il sindaco contro il segretario del Pd: su di me cose false, si confronti o lo querelo

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La conferenza stampa sulla Nathan continua ad alimentare il dibattito politico. Dopo il braccio di ferro in campagna elettorale a dare fuoco alle polveri ci ha pensato il tavolo convocato dal sindaco, Giuseppe Proietti, lo scorso lunedì per illustrare il piano messo in campo dal Comune di Tivoli per difendere la Villa Adriana dalla minaccia di perdere il bollino Unesco. A farlo saltare sulla sedia la nota stampa diramata dal segretario locale del Pd, nonchè consigliere comunale, Alessandro Fontana.

LA LETTERA DI PROIETTI
“Caro Segretario Fontana, leggo una sua dichiarazione a proposito della Lottizzazione Nathan e della Villa Adriana. Lei afferma, testualmente, che io mi sono sostanzialmente disinteressato della “tutela della Villa di Adriano”. Lei, con ciò, afferma il falso. Rammarica che il segretario di un grande partito si lasci andare a polemiche personalistiche fondate su falsità. Pertanto la sfido ad un confronto pubblico tra lei e me sulla vicenda Nathan – scrive Proietti e aggiunge -. Propongo che il confronto si tenga nella sede del Pd di Tivoli, davanti ai suoi iscritti ed alla stampa. Io verrò da solo. In quella sede lei dovrà provare che io mi sono disinteressato della tutela della Villa di Adriano. Io le dimostrerò invece che me sono interessato. Se non accetterà il confronto, dovrà scusarsi con me per aver affermato il falso. Se non accetterà il confronto o non si scuserà con me sarò costretto a querelarla per diffamazione. Deve rendersi conto che una cosa è il confronto democratico fra le idee; un’altra cosa sono le polemiche personali fondate sulle falsità. Mi auguro che scelga la via del confronto democratico”.

LA REPLICA DI FONTANA
“Francamente, la versione western del sindaco Pino Proietti è una sorpresa. La richiesta di confronto pubblico del primo cittadino, sa più di sfida all’ok Corral che non di volontà di approfondire insieme la storia della lottizzazione Nathan. Aggiungo che per il PD, insieme all’individuazione delle responsabilità passate, dall’inizio ai giorni nostri, l’incontro potrebbe essere un’utile occasione per individuare proposte e soluzioni future per chiudere definitivamente una vicenda che si trascina da troppo tempo. Dispiace una cosa della dichiarazione del primo cittadino la paventata minaccia di perseguire la via giudiziaria, e quindi la querela, perché ho detto che in passato, quando ha ricoperto l’incarico di dirigente del Ministero dei Beni culturali, avrebbe dovuto intervenire con maggiore tempestività per tutelare la Villa di Adriano. Il sindaco si deve abituare alle critiche e alla polemica politica. Tra l’altro gli ricordo che durante la campagna elettorale, sulla vicenda Nathan i sostenitori di Proiettisi sono sperticati in accuse completamente false nei confronti del centrosinistra, come è facile documentare. Lo spauracchio della querela per quanto mi riguarda e ci riguarda come Partito Democratico, è una pistola scarica che non ci intimorisce affatto. Siamo determinati a portare avanti con decisione, rigore e serietà, il nostro ruolo di forza di opposizione nell’esclusivo interesse della comunità tiburtina. Senza lasciarci andare alla facile propaganda e strumentalizzazione ma neanche con un atteggiamento supino nei confronti della Giunta e della maggioranza. Per quanto riguarda il confronto pubblico, lo accettiamo volentieri e siamo lieti di poter ospitare il sindaco Proietti nella sede del Partito Democratico di Tivoli. Il nostro, come Proietti sa, è un partito pluralista, aperto al dialogo e al confronto. La chiusura, il settarismo, appartengono a ben altri movimenti e forze politiche che, purtroppo, in questo momento si trovano ben in sintonia con il primo cittadino di Tivoli. Organizzeremo l’incontro all’inizio di settembre per permettere a tutti i tiburtini di poter partecipare. E’ un dibattito pubblico, non un duello, ed è bene che ci sia la più ampia partecipazione. E se dimostreremo, come sono convinto, le nostre ragioni, ci aspettiamo le scuse del sindaco Proietti. Ma non a me o al Partito Democratico, ma ai cittadini, con atti conseguenti”.

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