Tivoli, pronto soccorso caos. Sindacati e lavoratori protestano per il Dea

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#NLTivoli #NLSanità – Pronto soccorso in affanno, laboratorio analisi dimezzato e reparti in carenza, per il San Giovanni Evangelista non sembrano mai arrivare i giorni migliori e, negli ultimi tempi, le cose se possibile sono andate anche peggiorando. In attesa che si completi l’iter per l’apertura dell’Emodinamica, pubblicato ed in attesa di risposte il bando per la selezione degli infermieri e dei tecnici di radiologia, il pronto soccorso è al collasso ed il personale sciopera sotto la direzione generale. 

La manifestazione, organizzata da tempo, ha seguito due “giorni neri” per il Dea, lunedì e martedì scorso, con picchi di 54 persone in attesa di un posto letto o di essere visitate, anche 20 anziani in attesa di essere ricoverati per problemi respiratori, addirittura due mamme che hanno passato la notte sedute su una sedie con i figli di due anni in braccio attaccati ad un flebo.
Dietro alla mostruosa fila, nonostante i grandi sforzi degli infermieri e dei dottori, la carenza di posti letto della Roma G, che blocca il ricovero dei malati più gravi, e l’afflusso in massa di persone sia per il picco invernale di malattie respiratorie sia perché Tivoli è il punto di riferimento dell’intera Asl e quindi tutti i casi più gravi confluiscono al San Giovanni Evangelista.
“Il picco di affluenza è legato anche alle mancate vaccinazioni di inizio inverno – spiegano dalla Direzione Generale – un fenomeno che si sta registrando in tutta Italia. Per lo stazionamento dei pazienti nel pronto soccorso in attesa di un posto letto bisogna specificare che tanti rifiutano il trasferimento in altri ospedali, restando così in attesa di una sistemazione a Tivoli. Il personale è sovraccarico di lavoro, non da oggi, assunzioni devono essere autorizzate in virtù del piano di rientro, non siamo liberi. Il presidente della Regione Nicola Zingaretti sta cercando di risolvere questa emergenza (comune agli altri ospedali laziali, ndg). Intanto abbiamo pubblicato un bando di mobilità interna per il pronto soccorso, scade il 27 vedremo le risposte. Tutto quello che possiamo fare, lo stiamo facendo”.

Dai sindacati, uniti martedì sotto la direzione di via Acquaregna, le richieste vanno oltre questa emergenza. “Siamo nella condizione di non poter più garantire livelli adeguati di assistenza alla cittadinanza – hanno scritto gli stessi lavoratori del pronto soccorso – vista la gravissima carenza di personale, ormai divenuta insostenibile”.
“Vogliamo richiamare l’attenzione – hanno aggiunto i sindacati, Cgil, Cisl e Uil – sulla necessità di reintegrare il personale mancante, la riorganizzazione strutturale del Dea, la riorganizzazione della rete ospedaliera finalizzata al decongestionamento dei pazienti di competenza medica e chirurgica che stazionano giorni e giorni in pronto soccorso, il passaggio dalla fase sperimentale alla definitiva della turnazione h12”.
Per cercare di risolvere questa emergenza le parti, sindacati e direzione dell’Asl, si sono dati appuntamento per una serie di incontri con la speranza che si possa arrivare ad una vera svolta, anche con l’aiuto della Regione che ha promesso una serie di assunzioni proprio per sopperire alle carenze dei pronto soccorsi.

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