Continua sulle nostre pagine di @XLGIORNALE il cammino verso il 2024, anno delle elezioni comunali a Tivoli, pubblichiamo un intervento inviatoci tramite email alla nostra redazione. Comunque la pensiate scrivete a XL [email protected]
Per chi vive o lavora a Tivoli o è costretto a fare il pendolare con la Capitale, il problema del traffico è senz’altro uno dei più impattanti slla qualità della vita. I punti di criticità sono noti, vanno dall’attraversamento di Tivoli Terme e Villa Adriana, il nodo di Ponte Lucano, l’incrocio dell’ospedale, di viale Trieste (si pensi al blocco del traffico quando il parcheggio multipiano è completo) e viale Tomei, la via Empolitana, viale Mazzini, la strada di Quintiliolo. Senza parlare del dramma dei parcheggi. A riempire le cronache social di proteste e disappunto nell’ultimo periodo sono stati l’allargamento dei parcheggi in fascia blu a pagamento, la creazione di altre zone a ZTL o le recenti delibere di isole pedonali. La conformazione del territorio su cui insiste la nostra città e le sue frazioni rendono il problema della viabilità e della sosta molto complicato e ovviamente l’inerzia nel cercare soluzioni che appaiono sempre troppo costose e apparentemente velleitarie, ci fa stare da decenni sempre allo stesso punto. Il centro cittadino è luogo di servizi importanti: l’ospedale, il tribunale, le scuole, il Comune, le attrattive turistiche di Villa d’Este, Villa Gregoriana, il centro medioevale, le chiese, le capillari iniziative culturali di molte associazioni, un centro commerciale naturale sviluppato anche se in perenne crisi, lo sviluppo di intere aree food.
Una città insomma tutto sommato viva che però non offre servizi in termini di mobilità adeguati. Stoppata la famosa Galleria di Monte Ripoli dalla soprintendenza archeologica; a rilento il raddoppio della ferrovia a Tivoli Terme e Guidonia; solo nel libro dei sogni il tram metropolitano Tivoli Terme–Villa Adriana–Tivoli; ancora lungo l’iter per la costruzione del nuovo ospedale a valle; il raddoppio e la variante della Tiburtina nemmeno progettato; rimangono le interminabili file e tutti gli attraversamenti cittadini, mentre per ogni automobilista è un miraggio il parcheggio quotidiano. Gli ultimi parcheggi costruiti, Multipiano a piazza Matteotti, Lunganiene Impastato, viale Picchioni-campo Ripoli, Piazza Massimo risalgono alla sindacatura di Vincenzi nei primi anno duemila: vent’anni fa. L’attuale giunta ha attuato una politica di scoraggiamento dell’uso del mezzo privato attraverso per lo più limitazioni al traffico in centro e con soste a pagamento su quasi tutte le zone cittadine. Ciò anche allo scopo dichiarato di limitare un inquinamento atmosferico importante. Ma ciò ha prodotto o produce un miglioramento? La conformazione di Tivoli rende semplice gli spostamenti a piedi? Funziona in termini di orari e percorsi il mezzo pubblico locale? E chi viene o si sposta per lavoro o altro dalla Valle dell’Aniene o dalla piana come può raggiungerla e trovare parcheggio? Ecco ci sembra che per il futuro sono queste le risposte che la politica, non solo comunale, deve dare. È impossibile? No se si intravedono soluzioni certo ambiziose ma fattibili, provando ad esempio: a progettare un sistema di rotatorie sulla Tiburtina a Villa Adriana che coinvolga pezzi di aree della ex-Pirelli; che si completi finalmente le opere del nodo di Ponte Lucano; che riveda la possibilità di parcheggi periferici (le Piagge, ex Pirelli, gli Arci ecc.) ad uso di turisti e pendolari collegati con mezzi pubblici al centro; la sistemazione della zona delle ex-cartiere con la riapertura per esempio de “lu foru”. Difficoltà anche grandi non mancano ma negli ultimi anni pare come se abbiamo rinunciato a ragionarci. Se rimaniamo ognuno a guardare il proprio orticello resteremo sempre in mezzo… al traffico.
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