Visto da me/ Roma, le scoperte mai raccontate

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Di Roberta Mochi

Dalla tomba del Gladiatore alle scarpe sotto la Piramide Cestia, dal topolino che abitava nella testa di Dioniso, all’uomo senza bocca, dalla lettera d’amore al Colosseo al mausoleo sotterraneo del Quadraro, fino ad arrivare alle meraviglie nascoste di Villa Adriana a Tivoli.

Il libro (CartaCanta Editore) svela aneddoti e retroscena delle scoperte archeologiche più incredibili degli ultimi 10 anni avvenute, spesso quasi nel silenzio, a Roma e dintorni.

Questi sono i 15 racconti di Laura Larcan, giornalista che ha seguito in prima persona molti dei ritrovamenti del Lazio e che ci illustra il fascino straordinario di scoperte che non sempre hanno potuto godere del giusto rilievo ma che spesso, pur avendo tutte le caratteristiche del clamoroso, sono  rimaste relegate a notizie di interesse solo per una nicchia di cultori di materia.

Perché raccogliere queste storie quindi? Perché c’è la necessità di recuperare l’amore che sta dietro, al di là del sensazionalismo che tritura qualunque titolo nel giro di poche ore, alla ricerca del patrimonio ancora sepolto del nostro territorio. 

La Larcan setaccia dettagli inediti e lo fa per farci raccontarci queste avventure dagli uomini che realmente le hanno vissute. Ritrovamenti fatti per intuizione ed esperienza ma anche scoperte che a volte sono frutto di fortunate casualità. Il volume ha il pregio di far conoscere la passione con cui gli archeologi portano avanti ogni giorno la propria professione, un lavoro certosino, difficile e non certo ben retribuito.  Lontani dai romantici Indiana Jones con frusta e cappello polveroso, i moderni archeologi sono studiosi che utilizzano anche la tecnologia per ricostruire il passato e permetterci di continuare ad ammirarlo.

 

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