La Rocca di Montecelio si sgretola e la lista civica Il faro denuncia incuria. Questa volta il ministero dei Beni culturali sembrerebbe aver raccolto il grido di allarme promettendo un sopralluogo in breve tempo.
E’ bastata la pioggia di fine maggio a causare l’ennesimo crollo alle mura perimetrali. A venire giù è stato uno sperone delle mura quattrocentesche e sembrerebbe concreto il rischio di ulteriori cedimenti. L’allarme è stato lanciato ieri dalla lista civica Il Faro di Montecelio. L’inesistente gestione della Rocca? , dicono da Il faro. Secondo gli esperti del Gruppo Archeologico Latino “Latium Vetus” – Sezione Cornicolana, il cedimento ha interessato uno sperone del rinfoderamento quattrocentesco, costruito dagli Orsini per proteggere la fortezza da eventuali assalti. . . Il Comune ha quindi, all’epoca, provveduto ad effettuare la ripulitura della cinta muraria che guarda a settentrione, mai restaurata. . In seguito, anche il programma televisivo “Striscia La Notizia” è stato interessato al caso coinvolgendo Vittorio Sgarbi. Secondo il critico d’arte, la Rocca di Montecelio è un perfetto “luogo dello spirito”, pieno del fascino tipico delle rovine ma condannato al disfacimento attraverso una lenta opera di oblio, che passa per il divieto di accesso al pubblico, solo per motivi burocratici, e per la negazione dei fondi necessari a completare il restauro. Secondo Sgarbi l’area archeologica, consolidata negli anni Ottanta, non presenta rischi per i visitatori e potrebbe essere già liberamente fruibile dal pubblico. La parte franata si trova a poca distanza dal crollo avvenuto nel marzo del 2010. . A novembre del 2010, interpellata sul destino della Rocca, Stefania Panella della Sovrintendenza per i beni archeologici del Lazio aveva detto che per la struttura di Montecelio non erano previsti interventi di alcun tipo. E da lì il sindaco di Guidonia si era scatenato promettendo, dopo aver scritto personalmente al ministro, l’invio al ministro dei beni culturali di allora, Bondi, di migliaia di cartoline raffiguranti la Rocca per sollecitare quell’intervento “dai piani alti” necessari per poter salvare quello che sta diventando sempre più un rudere. Delle cartoline, però, ancora nessuna traccia. (dal nostro quindicinale XL)
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