Pd ed ex Pdl di Tivoli ricorrono al Tar contro il bilancio

Ricorso al Tar contro il bilancio approvato in extremis, Pd ed ex alleati di Gallotti si appellano per annullare l’atto. Tra i firmatari figurano anche l’ex presidente del consiglio comunale Massimo Messale e l’ex capogruppo del Pdl Raffaele Rossi. Dei big che proprio al momento dell’approvazione del bilancio hanno consumato il loro “strappo”, dopo le […]

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Ricorso al Tar contro il bilancio approvato in extremis, Pd ed ex alleati di Gallotti si appellano per annullare l’atto. Tra i firmatari figurano anche l’ex presidente del consiglio comunale Massimo Messale e l’ex capogruppo del Pdl Raffaele Rossi.

Dei big che proprio al momento dell’approvazione del bilancio hanno consumato il loro “strappo”, dopo le votazioni sancirono la nascita di una nuova maggioranza.
Il ricorso, presentato giovedì, è stato firmato anche dal capogruppo del Pd Francesco Luciani, oltre ai consiglieri Alessandro Fontana, che è anche segretario cittadino, Marco Vincenzi, Giuseppe Baisi, Luciano conti, l’ex Amore per Tivoli Davide Carrarini, e l’ex Pdl Raffaele Russo.
“Abbiamo presentato ricorso al Tar Lazio per chiedere l’annullamento delle delibere di approvazione della manovra di Bilancio – hanno commentato in una nota Luciani e Fontana – promosse e portate avanti con arroganza e supponenza dal sindaco Gallotti e dal presidente del Consiglio comunale Centani. Evidenziati vizi regolamentari e contabili di un bilancio fasullo che rischia di scassare le casse del Comune, approvato da una maggioranza di centrodestra raccogliticcia, priva di visione strategica, tenuta in piedi solo dalla volontà di gestire briciole di potere e occupare qualche poltrona”.
“Il ricorso – continuano i due consiglieri del Pd – è stato presentato per sollecitare l’annullamento delle delibere della sessione di bilancio, di riequilibrio e assestamento approvate a novembre 2012 da Gallotti e dai pochi accoliti che ancora lo sostengono. Abbiamo denunciato in modo dettagliato e documentato le gravissime violazioni di legge, sia contabili, sia del regolamento e dello Statuto comunale, che hanno accompagnato la discussione e l’approvazione della manovra. In particolare, sono stati utilizzati artifici per mantenere in pareggio “formale” il bilancio dopo la mancata approvazione della delibera di revisione delle aliquote Imu. Violate le più elementari regole di trasparenza amministrativa e di accesso agli atti, compresi quelli di convocazione del consiglio e della commissione bilancio. Il presidente del Consiglio comunale Carlo Centani ha deciso in modo arbitrario e illegittimo di non fa discutere gli emendamenti proposti dai consiglieri di minoranza. Addirittura si è arrivati al tentativo di correzione postuma dei dati sbagliati di bilancio nella successiva delibera di assestamento”.

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