Speciale “regionali”, le risposte di Piero Petrassi, candidato per Centro Democratico-diritti e libertà per Zingaretti.
In occasione di queste prossime elezioni regionali notizialocale.it ha deciso di porre a tutti i candidati della provincia est di Roma un’intervista composta da tre domande ciascuno, le medesime per ognuno.
COME MAI HA DECISO DI CANDIDARSI?
Da sempre sono impegnato e lavoro sul nostro territorio per una politica giusta, trasparente, onesta e al servizio della collettività, per la totale e concreta tutela dei diritti di tutti e la difesa di quei valori che mettono al centro le persone e le loro istanze. Ritengo che in un momento storico come quello che stiamo attraversando, carico di tensioni e prospettive difficili, sia necessario impegnarsi in prima persona, lontano da interessi individuali e particolarismi, per un patto solido tra cittadini, tra persone perbene, per realizzare il vero cambiamento e costruire un nuovo equilibrio sociale.
QUALI SONO I TRE PUNTI PRINCIPALI DEL VOSTRO PROGRAMMA?
Sanità, mobilità, scuola e servizi sociali. Intervenire per il risanamento della sanità pubblica promuovendo la qualità del servizio e lo sviluppo di un sistema territoriale capace di soddisfare le esigenze delle diverse realtà locali. Realizzare un trasporto pubblico integrato, efficiente e dignitoso, innalzando gli standard dei servizi. Sostenere gli interventi a favore delle famiglie, la tutela dei diritti delle persone diversamente abili in ogni contesto, lo sviluppo dei servizi all’infanzia e ai giovani (asili nido, comunità giovanili, oratori, parrocchie). E investire in istruzione, formazione e ricerca: le chiavi di volta per la crescita.
CHE IMPORTANZA RIVESTE UNA CANDIDATURA “DEL TERRITORIO” PER QUESTO TERRITORIO?
Tutti i comuni a ridosso della capitale hanno la necessità di ritrovare una propria identità per rilanciare lo sviluppo e migliorare la complessiva qualità di vita. La rappresentanza forte del territorio è essenziale per l’elaborazione di proposte ed interventi mirati in questo senso. Inoltre, una rappresentanza radicata sul territorio può restituire concretezza all’azione amministrativa: è tempo di tornare ad un confronto diretto con i cittadini, per recuperare una dimensione partecipata della politica, fondata su relazioni autentiche.
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