Settecamini, Case Rosse, Setteville – Odori nauseabondi e forte incidenza di patologie tumorali, questa è la situazione denunciata da anni dai comitati di quartiere che hanno tenuto alta l’attenzione sulla multinazionale tedesca vicino alla quale è stata concessa dal Comune di Roma l’edificazione di 335 civili abitazioni e di un asilo nido: rinnovata però alla Basf l’autorizzazione ambientale (Aia) per altri sei anni.
Una decina di anni fa gli abitanti della zona sono venuti a sapere che “l’industria effettuava attività di incenerimento di catalizzatori esausti autoprodotti, ma anche conferiti dall’esterno. I catalizzatori esausti costituiscono rifiuti che, a seconda del tipo di materia della quale sono composti, possono essere anche tossici e nocivi”. Da lì si sono intensificate le azioni dei comitati. Nel 2009 il Comune di Roma, pur avendo a disposizione i dati di uno studio epidemiologico che riconosceva “che in tale area vi è un’incidenza di mortalità per tumori non Hodgkin superiore del 180 per cento rispetto alla media di Roma” , aveva dato parere positivo alla concessione dell’Aia per un anno “subordinando comunque il parere alla sperimentazione di una nuova tecnologia al posto dell’inceneritore, denominata “Acquacritox”. Se la sperimentazione fosse andata male si sarebbe dovuto aprire un tavolo per proporre anche una delocalizzazione dell’impresa. Indagini ambientali avevano anche rilevato “concentrazioni di diossina da 5 a 20 volte superiori rispetto alla media nazionale”. Alla scadenza dell’anno è stata la Provincia di Roma a concedere l’Aia per 18 altri mesi, “subordinandola però ai risultati dei controlli sanitari da effettuarsi da parte dell’Istituto superiore di sanità”. Nel 2011 la Provincia ha rilasciato l’autorizzazione per sei anni con l’ok del Comune di Roma. I comitati continuano comunque la loro battaglia per la salute.
Per info sui Comitati:
http://www.sitotiburtina.altervista.org/ambiente/
Link messo a disposizione dal Comitato:
http://www.sitotiburtina.altervista.org/ambiente/engelhard/2012/natale_2012.pdf
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