I tavoli per evitare il peggio sono già partiti. Ieri pomeriggio, dopo le dimissioni del sindaco, Sandro Gallotti, arrivate nelle prime ore della giornata, sono i iniziati i primi incontri con le forze politiche che compongono l’attuale maggioranza. Per ora nulla di concreto, visto che la riunione è stata aggiornata, ma il piano di emergenza nei fatti è già scattato, segno del fatto che la strada di casa, almeno da parte del primo cittadino, non è quella che si vuole percorrere. A caldo Gallotti aveva dichiarato di auspicare una “assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche alle quali, in maniera propositiva, rivolgo un appello affinché questa fase sia l’apertura di una stagione che possa portare avanti l’attività dell’amministrazione comunale all’insegna della condivisione e della partecipazione”. Insomma la possibilità di recuperare per evitare le urne a maggio ci sarebbe. A pendere sulla sua testa però è sempre l’aut aut del gruppo di Alleanza per Tivoli, raccolto nelle ormani famose quattro pagine arrivate prima sulla sua scrivania poi sui banchi del consiglio comunale, a cui si è aggiunto anche il gruppo di Fratelli d’Italia, che ha visto il suo assessore, Alessia Valeri, abbandonare la giunta all’inizio della settimana. Adesso i giorni per recuperare il possibile sono diventati diciannove.
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