Il consiglio comunale, convocato da tempo perle 9.30, cade in un momento delicato del mandato di Sandro Gallotti.
C’è attesa per un possibile intervento in aula del primo cittadino, dopo le dimissioni di una settimana fa. Mentre fervono le riunioni e gli incontri per cercare di ricostituire una maggioranza, le indiscrezioni che filtrano dal Palazzo sono contrastanti. Il consiglio comunale di questa mattina sarà importante anche per capire le posizioni di alcuni alleati, o ex alleati, di Sandro Gallotti.
Il nodo della crisi, intanto, sembra essere sempre quello delle società partecipate. Ma non è tanto il futuro delle municipalizzate a tenere con il fiato sospeso i tiburtini. La spada di Damocle è il rischio di stare per più di un anno commissariati. I venti giorni di tempo che ha Gallotti per confermare o ritirare le dimissioni, infatti, sono oltre il limite per andare a votare quest’anno, fissato per il 24 febbraio. Quindi o il sindaco troverà una nuova maggioranza o deve essere sfiduciato entro la prossima settimana. Ma in questo momento, se è vero che non ci sono sedici consiglieri che appoggiano il primo cittadino, è altrettanto vero che non ce ne sono sedici che lo sfiduciano. Una situazione paradossale che lascia la città sospesa in un pericoloso limbo.
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