Guidonia, impianti a biomasse, niente consiglio: è mancato il numero
Guidonia Montecelio, non si è svolta questa mattina la tanto attesa seduta di consiglio comunale convocata in via straordinaria per affrontare la questione degli impianti a biomasse: è mancato il numero legale. Le assenze si sono contate sia nelle file della maggioranza che della minoranza. Inferociti i cittadini presenti che erano arrivati anche dal comune […]
Guidonia Montecelio, non si è svolta questa mattina la tanto attesa seduta di consiglio comunale convocata in via straordinaria per affrontare la questione degli impianti a biomasse: è mancato il numero legale.
Le assenze si sono contate sia nelle file della maggioranza che della minoranza. Inferociti i cittadini presenti che erano arrivati anche dal comune di Fonte Nuova. I due impianti, infatti, dovrebbero essere realizzati su territorio guidoniano ma proprio a confine con Sant’Angelo Romano e Fonte Nuova. Il consiglio potrebbe essere riconvocato a breve “in seconda”. Dura la reazione delle forze di opposizione presenti e anche i commenti dei rappresentanti della maggioranza oggi in aula. La linea del sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis, assente in aula per impegni istituzionali, è stata chiarita già in una nota nella quale il primo cittadino ha spiegato che sulla costruzione degli impianti “pesa un vincolo Anas”, oltre ad aver reso noto di aver “diffidato” la Provincia e dato la responsabilità a Zingaretti. La diffida è stata indirizzata al “sub Commissario della Provincia di Roma, la dott.ssa Clara Vaccaro ed al responsabile del procedimento perché ne traggano le dovute riflessioni invitandoli a non procedere con il rilascio dell’autorizzazione unica in questione”. Un passaggio di chiarimento il sindaco lo ha destinato infine al ruolo giocato fin qui dall’amministrazione comunale. “Per quanto di nostra competenza, gli uffici dell’Urbanistica del comune di Guidonia Montecelio, sono stati chiamati, in sede di conferenza dei servizi incardinata da e presso la Provincia di Roma, ad esprimere un parere esclusivamente sulla compatibilità dell’area in relazione al piano regolatore, un atto dovuto se si pensa che il decreto legislativo 387 del 2003 prevede la dislocazione di questi impianti anche su terreni agricoli, rilevando però l’esistenza dei vincoli posti da Anas”.
