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Tivoli Terme, arrestato componente della “banda dei trattori”

Era nascosto a Tivoli Terme uno dei componenti della “gang dei trattori” arrestata a Colleferro nello scorso settembre. L’uomo, V.C. di origini romene di 46 anni, si era dato alla macchia dopo l’operazione dei militari ed aveva fatto perdere le sue tracce. Su di lui pendeva un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Velletri. A far scattare le manette sul “fuggiasco” sono stati i militari della stazione di Tivoli Terme giovedì pomeriggio.
La banda operava in tutto il Lazio e, al momento dell’operazione dei carabinieri di Colleferro, sono stati recuperati macchinari, trattori, gru ed escavatori, per un valore di oltre un milione di euro.
Nello scorso settembre furono arrestate 11 persone, 9 italiani e 2 romeni, nel corso dell’operazione denominata “Babele”. Le indagini erano partite ben due anni prima, nel dicembre del 2010, dopo la denuncia dei furti di alcuni mezzi agricoli e industriali avvenuti nelle campagne e nei cantieri edili della provincia di Roma. A capo della banda c’era pluripregiudicato di origine calabrese, specializzato nei furti di mezzi agricoli e macchine operatrici per lavori edili. La gang aveva esteso il suo raggio d’azione anche in altre aree, non solo nelle aree rurali, della provincia di Roma ma anche in quelle della province di Latina, Frosinone e Rieti.
I militari di Colleferro sono riusciti a collegare il capo, 30 anni calabrese – pluripregiudicato e già sorvegliato speciale – residente a Colleferro, con un 60enne, pluripregiudicato, di Aprilia, suo nipote 50enne, anche lui pregiudicato e residente a Zagarolo. Loro, insieme ad altre 8 persone tra cui due cittadini romeni pregiudicati, gestivano l’attività illecita.
I mezzi rubati venivano poi “ripuliti”, ritoccandone il numero di telaio, che sostituivano con un numero di telaio di un altro mezzo identico, regolarmente esistente, realizzandone un “clone” perfetto. Il sistema si perfezionava realizzando falsi documenti di accompagnamento del mezzo.
Molti di questi mezzi venivano poi intestati ad una persona inesistente, Mauro Cipriano.
All’interno della banda, i componenti si erano divisi i compiti. C’era chi doveva individuare i mezzi da rubare, altri che effettuavano i trasporti, ed altri che li custodivano. Tutti ben coordinati dai tre soggetti principali a capo del gruppo. Addetti ai furti erano bande di romeni. I colpi sono stati effettuati prevalentemente nelle zone di Colleferro, Latina, Tivoli e Frosinone, ma anche in altre località in provincia di Viterbo e Rieti.

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