Guidonia, impianti a biomassa: il consiglio chiede alla Provincia di “esprimere parere negativo”
Guidonia Montecelio, alla presenza di molti cittadini di Fonte Nuova e poche anime guidoniane, si è svolto questa mattina il consiglio comunale straordinario che ha affrontato la questione dei due impianti a biomassa da realizzare a due passi dalla Palombarese. L’assemblea, con i voti della maggioranza e del “gruppo” montiano (Api-Udc) che siede nelle file […]
Guidonia Montecelio, alla presenza di molti cittadini di Fonte Nuova e poche anime guidoniane, si è svolto questa mattina il consiglio comunale straordinario che ha affrontato la questione dei due impianti a biomassa da realizzare a due passi dalla Palombarese.
L’assemblea, con i voti della maggioranza e del “gruppo” montiano (Api-Udc) che siede nelle file dell’opposizione, ha detto sì ad un documento da inviare alla Provincia ed al funzionario addetto. Contrario a quel testo il gruppo del Pd che ha presentato un proprio atto di indirizzo approvato anch’esso dai montiani, ma che non è passato, e che ha visto una spaccatura nella maggioranza Pdl con il “no” della forza di governo ma con l’astensione del capogruppo del Pdl, Marco Bertucci, del presidente del consiglio, Stefano Sassano, e del consigliere Giuseppe Nardecchia. Il documento approvato, un “Ni” agli impianti secondo il Pd, privo cioè di un chiaro indirizzo politico contrario alla loro realizzazione, contiene la richiesta di una rivalutazione dei pareri favorevoli già espressi in seno alla conferenza dei servizi, una nuova conferenza che tenga conto della necessità di una valutazione cumulativa delle emissioni dei due impianti – avvenuta finora singolarmente anche se dovrebbero sorgere uno accanto all’altro nello stesso fazzoletto di terreno -, dell’opportunità di una Valutazione di Impatto Ambientale, della necessità di coinvolgere anche gli altri due comuni confinanti con l’area sulla quale dovrebbero sorgere gli impianti: Sant’Angelo Romano e Fonte Nuova e “rivalutare i pareri fin qui formulati per esprimere definitivamente un parere negativo”. Sull’autorizzazione, così come confermato dal sindaco, Eligio Rubeis, pesa poi il “no” vincolante ribadito da Anas che ha messo da subito in evidenza in seno alla conferenza dei servizi l’assenza nel progetto presentato della distanza di sicurezza, stabilita in sessanta metri, tra gli impianti e la sede autostradale. E’ stato fatto anche presente che Nel documento si chiedono anche linee guida che indichino chiaramente “le aree non idonee” a livello provinciale alla realizzazione di tali impianti. Un consiglio vivace che a tratti ha visto anche la partecipazione diretta del pubblico presente in aula.
