Un boato nella notte che svegliò centinaia di famiglie di Tivoli, quattro anni fa crollava l’ex cartiera Amicucci. Erano da poco passate le 2 di notte dell’8 marzo 2009 quando una parte dello stabile franò su via degli Stabilimenti.
Da allora le macerie dell’edificio, di proprietà dell’amministrazione comunale, sono ancora li, tra la grande cascata ed il santuario d’Ercole vincitore. Una strada, via degli Stabilimenti, è ancora interrotta dall’epoca. Alcuni fondi agricoli, una decina, che sono stati abbandonati perché interdetti all’accesso. In questi anni sono anche giunte diverse segnalazioni di intrusioni, notturne e non, nell’edificio da parte di ladri in cerca di metallo da rubare e rivendere.
La cartiera, che nel 2000 fu acquistata dall’allora amministrazione Vincenzi ad un’asta per 2 miliardi di lire, non fu mai utilizzata ne furono presentati progetti concreti che ne definissero la destinazione d’uso.
A palazzo San Bernardino, intanto, si lavora per redigere un bando che, in permuta, affidi i lavori di ristrutturazione, messa in sicurezza e rimozione dei detriti, ad una società disposta ad avere in cambio una percentuale di cubatura. Al posto dell’ex cartiera, un fabbricato da 80 mila metri cubi, potrebbero nascere una scuola, un auditorium, negozi, parcheggi ed appartamenti.
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