Guidonia, preso il pirata di via Casal Bianco

Guidonia Montecelio, non si sono dati per vinti e alla fine gli uomini della polizia stradale di Tivoli, magistralmente diretti dal comandante Raffaele Alessandrini, ce l’hanno fatta: arrestato il pirata che ha travolto e ucciso Roberto Gregori, il 70enne di Villanova investito in pieno lo scorso 4 marzo mentre attraversava sulle strisce zebrate in via […]

Guidonia, preso il pirata di via Casal Bianco

Guidonia Montecelio, non si sono dati per vinti e alla fine gli uomini della polizia stradale di Tivoli, magistralmente diretti dal comandante Raffaele Alessandrini, ce l’hanno fatta: arrestato il pirata che ha travolto e ucciso Roberto Gregori, il 70enne di Villanova investito in pieno lo scorso 4 marzo mentre attraversava sulle strisce zebrate in via Casal Bianco.

Poco più di una settimana di indagini, fatte di minuziose ricostruzioni a partire da indizi minimi, hanno portato gli agenti della Polstrada ad incastrare il responsabile dell’incidente mortale sulla 28bis che lo scorso 4 marzo ha causato il decesso del 70enne di Villanova, amato ex bidello della scuola media di Villa Adriana, mentre attraversava sulle strisce zebrate via di Casal Bianco al chilometro 7+700. A finire in manette un elettricista di Colle Fiorito di circa 60 anni arrestato per “omicidio colposo, fuga e omissione di soccorso”. L’uomo non aveva raccontato l’accaduto neanche in famiglia, aveva portato la macchina, la Opel Meriva grigia, dal carrozziere dicendo che aveva subito un danno e da solo era andato a cercare i pezzi di ricambio in diversi sfasciacarrozze anche romani. Gli investigatori per risalire all’identità del responsabile avevano in mano la marca e il tipo di autovettura. Fin da subito, infatti, erano andati alla ricerca di una Opel Meriva grigia e poi, grazie ad un’accurata ricerca, sono risaliti anche all’anno di immatricolazione: tra il 2003 ed il 2006. In tutta la zona, però, circolano ad oggi circa 6mila macchine di quel tipo. La ricerca di faceva ardua. Gli uomini di Alessandrini, poi, hanno fatto il giro di tutti gli sfasciacarrozze finché è venuto fuori che un uomo alla guida di una Peugeot era andato ad acquistare proprio quei pezzi di ricambio. Gli investigatori hanno poi acutamente pensato che il in qualche modo questi dovevano essere stati pagati e allora è partita la ricerca nelle immagini delle videocamere di sorveglianza dei bancomat. Non solo, a quel punto la stradale ha cercato quella famiglia che possedesse contemporaneamente le due macchine: la Opel Meriva e la Peugeot. Incrociando tutti i dati a disposizione e ricomponendoli come un puzzle, alla fine è stato dato un nome ed un cognome al responsabile. Tutto quadrava. Gli agenti la scorsa sera hanno bussato alla porta dell’uomo che inizialmente avrebbe negato e poi ammesso le sue responsabilità. A casa del 60enne è stato sequestrato perfino il maglione che indossava quel 4 marzo che conservava ancora tracce dei vetri andati in frantumi. L’uomo, poi, si è sentito male ed è stato immediatamente portato al pronto soccorso di Tivoli. La famiglia della vittima è stata avvertita della notizia dell’arresto. A casa Gregori, dopo l’ultimo saluto a Roberto lo scorso 9 marzo, c’è rabbia ma non solo, tanta la gratitudine nei confronti degli investigatori: “Papà aveva una grande fiducia nelle istituzioni, nello Stato, nella magistratura – ricorda il figlio Plinio – in un certo senso la fiducia è stata ben riposta. Non abbiamo definizioni adatte per chi ha fatto questo”.

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