Tivoli tbc: si estendono i controlli su altre classi del Fermi
Nuovi test, l’indagine per la tubercolosi all’istituto superiore Fermi si allarga ad altre classi ma tra i genitori, anche di altre scuole, scoppia una psicosi ingiustificata. I contatti messi a disposizione dall’Asl Roma G per avere informazioni sono stati inondati di e-mail. A distanza di una settimana da quando si è venuto a sapere della […]
Nuovi test, l’indagine per la tubercolosi all’istituto superiore Fermi si allarga ad altre classi ma tra i genitori, anche di altre scuole, scoppia una psicosi ingiustificata. I contatti messi a disposizione dall’Asl Roma G per avere informazioni sono stati inondati di e-mail. A distanza di una settimana da quando si è venuto a sapere della presenza di un caso di tubercolosi si è diffusa molta paura. Addirittura un’altra scuola superiore di Tivoli ha fatto richiesta dei test per la tubercolosi ma senza segnalazioni di ragazzi malati i protocolli non lo rendono possibile. Medici di base e pediatri sono stati contattati da diverse famiglie per avere informazioni in merito a questa patologia.
I controlli, intanto, come da protocollo stanno andando avanti per “cerchi concentrici” e sulle persone che stanno risultando positive ai primi test, si passa alle analisi del sangue e nel caso si comincia la profilassi con gli antibiotici. Dopo i primi accertamenti sulla famiglia del giovane, quelli sulla sua classe (con 17 positivi su 24 analizzati), ora è stato il turno di quelle attigue e di quelle che hanno condiviso ore di lezione con il ragazzo. Si tratta di altre 4 classi, 96 ragazzi. I risultati ci saranno lunedì e per ora non sono stati effettuati controlli in altre comunità oltre quella scolastica.
“Abbiamo allargato il cerchio dei controlli – ha spiegato la dottoressa Rosa Francesca Alicata, responsabile dell’unità di crisi attivata dall’Asl Roma G – la lettura verrà effettuata lunedì. Si presuppone che diminuendo la profondità dei contatti, si trovi una percentuale di positivi inferiore. Già nella classe del ragazzo non tutti erano positivi. Ci fermeremo quando cominceremo a vedere che tutti test negativi. La situazione che stiamo affrontando è importante, ma si è già verificata in altre regioni. L’allarmismo di questi giorni è infondato, ribadisco che la positività non è malattia. Per i ragazzi che ad oggi risultano negativi, è previsto un nuovo test tra 10 settimane. Non occorrono bonifiche della scuola, poi, basta pulizia e aerazione dei locali”.
“E’ un’emergenza che stiamo affrontando con tutte le nostre forze – ha spiegato il direttore generale dell’Asl Roma G Nazareno Renzo Brizioli – questa emergenza tbc è dovuta alla globalizzazione, non è la prima e non sarà neanche l’ultima. Ci sono patologie che sembravano essere passate nella storia, ma che invece stanno tornado. Dobbiamo sapere come affrontarle e come tenerle sotto controllo, anche seguendo protocolli”.

