Impianti a biomassa, la protesta si “stende” a nord est

Quadrante nord est di Roma, contro la realizzazione degli impianti a Guidonia Montecelio che andranno a bruciare oli vegetali per produrre energia elettrica, dopo l’imponente manifestazione di sabato la protesta si “stende”. E’, infatti, partita lo scorso 21 marzo l’iniziativa del “Bucato del dissenso” o “Lenzuola della protesta”: “Il primo giorno di primavera contro le […]

Impianti a biomassa, la protesta si “stende” a nord est

Quadrante nord est di Roma, contro la realizzazione degli impianti a Guidonia Montecelio che andranno a bruciare oli vegetali per produrre energia elettrica, dopo l’imponente manifestazione di sabato la protesta si “stende”.

E’, infatti, partita lo scorso 21 marzo l’iniziativa del “Bucato del dissenso” o “Lenzuola della protesta”: “Il primo giorno di primavera contro le biomasse fuori le lenzuola sulla via Palombarese a Santa Lucia e Ponte delle Tavole”. Dal prossimo 28 marzo l’iniziativa si estenderà a tutto il quadrante nord est. L’invito del “Comitato popolare contro gli impianti nocivi di Fonte Nuova, Sant’Angelo romano e Guidonia Montecelio” è quello ad “esporre non a livello strada ma al primo piano di ogni casa, lungo i balconi o alle finestre su entrambi i lati della Via Palombarese, un lenzuolo bianco con la scritta “NO BIOMASSE”, effettuata con pennarello indelebile nero a prova di pioggia”. “Manifestiamo tutti insieme contro l’installazione degli impianti a biomassa nei pressi dei centri abitati di Santa Lucia e Ponte delle Tavole – scrivono dal Comitato – e lasciamo appeso fuori il nostro “Bucato del dissenso” fino a risoluzione del problema: ogni giorno che passerà le lenzuola visibilmente testimonieranno con l’ingrigirsi la presenza delle polveri sottili del traffico veicolare, che negli impianti a biomassa sono molto più nocive ma si vogliono ignorare “a norma di legge” favorendo i guadagni degli installatori e mettendo a repentaglio la salute pubblica”. L’iniziativa è stata poi estesa a tutto il quadrante nord est. Il Comitato ha anche scritto una lettera aperta al sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis. Al termine della lettera il Comitato pone una serie di domande al primo cittadino del Comune: “Come fa ad ignorare il Sindaco Rubeis che – nonostante il problema biomasse fosse già stato ampiamente denunciato sin da dicembre 2012 e visto che “ha guardato le carte” – sia stato rilasciato un secondo parere urbanistico in data 22 gennaio 2013, sempre positivo e che, presso la Provincia di Roma, sia consultabile con un semplice accesso agli Atti tutta la documentazione di Conferenza di Servizi, comprendente la lettera Raccomandata A/R di regolare convocazione e la relativa cartolina di ritorno, debitamente controfirmata dal protocollo di Piazza Matteotti del Comune di Guidonia Montecelio per l’Ufficio Ambiente, stesso Ufficio che mai ha risposto né espresso il richiesto parere ambientale in tale vicenda?”. Il Comitato chiede anche a Rubeis di “emanare nel frattempo una bella “Ordinanza di Sospensione”, come ha fatto nei confronti dell’antenna di telefonia che doveva installarsi nello stadio, per la salvaguardia della salute dei cittadini di Guidonia Montecelio in base al principio di precauzione, per cui un Sindaco interviene per la salute pubblica? Nel nostro caso, vista la necessità di approfondire le criticità che si andrebbero a sommare in una zona altamente pregiudicata dal punto di vista ambientale ed anche valutare la loro dislocazione a ridosso dei centri abitati, sarebbe un bel gesto di considerazione non solo per la salute dei cittadini di Guidonia, ma anche verso gli abitanti di Santa Lucia di Fonte Nuova e Ponte delle Tavole di Sant’Angelo Romano”.

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