Alla fine è caduto, Sandro Gallotti, sindaco di Tivoli eletto nel 2010, è stato sfiduciato e, come nel 1998, una parte della sua maggioranza ha votato per mandarlo a casa. Mercoledì 10 aprile è stato il giorno fatidico in cui si è conclusa questa esperienza di governo che tante volte aveva traballato. Il primo cittadino, prima di essere sfiduciato, ha rassegnato le dimissioni. Questa volta sono stati 17 i consiglieri comunali che hanno votato a favore della mozione di sfiducia promossa dai consiglieri del PD e del gruppo misto e che hanno determinato le sorti di questa amministrazione, dopo soli tre anni di consigliatura. Insieme al PD e al gruppo misto hanno votato contro il sindaco i consiglieri di Alleanza per la città e Amore per Tivoli. Nonostante un’anomala votazione a scrutinio segreto, contestata dall’opposizione, non ci sono stati ripensamenti che pure erano circolati durante il consiglio. In arrivo il Commissario Prefettizio che dovrà governare Tivoli probabilmente fino alla primavera del 2014 affrontando spinosi problemi quali quello dell’emergenza rifiuti, le scuole Segre e degli Arci, delle Terme e del generale degrado in cui versa la città.
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