La parola d’ordine è ristruttuazione del debito. E’ partito ieri il tavolo di concertazione tra l’Asa spa ed Eco Italia 87, l’ente che gestisce la discarica dell’Inviolata dove finisce la spazzatura tiburtina. Strozzata dai debiti contratti con la srl, ben 8 milioni e mezzo di euro, impossibilitata a fare cassa nonostante i 20 milioni di euro ancora in giro dal 2006,
tutti legati ai mancati pagamenti della Tia (Tariffa di igiene ambientale), la municipalizzata, che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti cittadini, rischia grosso e per salvarla resta solo una possibilità: quella di trovare un accordo sui soldi da dare al suo principale creditore. Ieri, dopo un un lungo consiglio di amministrazione, durato quattro ore, è arrivata la proposta che vedrà all’opera anche Francesco Romano Pappalardo, il tecnico chiamato in causa dal commissario prefettizio, Alessandra dè Notaristefani di Vastogirardi, presente all’incontro. Soddisfatto il presidente del consiglio di amministrazione, Carlo Valentini: “Per me oggi finisce un travaglio, finalmente abbiamo approvato un documento che eviterà la chiusura della discarica”. In carico all’azienda, infatti, ci sono 90 dipendenti, che nei mesi passati hanno avuto ritardi nell’erogazione degli stipendi e chiesto più volte certezze sul futuro dell’azienda.
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