Il destino per i lavoratori dell’Asa spa sembra segnato. La difficile situazione economica, che ha lasciato i 90 dipendenti senza stipendio, non solo per questo mese ma con tutta probabilità anche per il prossimo, pende come una spada di Damocle sulla loro testa. Dopo la riunione di giovedì scorso con le categorie sindacali che hanno chiuso negativamente la procedura di “raffreddamento”, iter che si avvia in caso di vertenza nei settori ritenuti essenziali, sono state predisposte le prime contromisure.
A partire dal 9 giugno comincerà il blocco delle ore di straordinario, mentre per manifetazioni e volantini bisognerà aspettare ancora qualche giorno. A spaventare maggiormente è la mancanza di liquidità, che sarà tamponata con l’arrivo della prima tranche della Tares, prevista per la fine di giugno. Prima di entrate non se ne contano, con tutte le conseguenze del caso. La situazione, dunque, continua ad essere difficile per la municipalizzata che si occupa di raccogliere la spazzatura cittadina. Oltre ai soldi che non riesce a recuperare, circa 20 milioni di euro quasi tutti legati alla Tia (Tariffa di igiene ambientale), ci sono i debiti, 8 milioni e mezzo, con la discarica del’Inviolata, con cui è stato avviato un tavolo di concertazione per la ristrutturazione del debito. L’ultima chanche per non fallire.
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