La crisi dell’Asa comincia a produrre i primi effetti a Tivoli. Tra gli straordinari “a singhiozzo” ed i mezzi quasi a secco, già da questo lunedì mattina alcuni cassonetti resteranno pieni. La situazione potrebbe aggravarsi se nelle prossime 24 ore
non ci saranno novità per gli stipendi dei lavoratori dell’Asa e se il distributore non riaprirà i rubinetti chiusi venerdì scorso.
La situazione, quest’oggi, ancora non è al collasso. Come da routine, dopo il fine settimana si accumulano nei cassonetti “montagne” di spazzatura ed un solo “giro” dei camion dell’Asa non basta mai. Questo lunedì, però, non ci saranno secondi “giri”, come invece accade normalmente. Uscire una seconda volta, infatti, vuol dire accumulare straordinari e utilizzare gasolio in più. Per entrambe servono soldi, che in questo momento scarseggiano nelle casse della municipalizzata.
L’attesa è tutta rivolta a martedì, quando la dirigenza dell’Asa dovrebbe sapere dall’Equitalia se, e quanti, euro verranno accreditati per la riscossione di fatture inevase della Tia. Un passaggio cruciale per “riprendere fiato” in attesa della riscossione delle prime fatture della Tares, previste per luglio. Due mesi senza incassare soldi, però, l’Asa non se li può permettere. Ecco perché è decisivo il bonifico di Equitalia. Alle porte dell’Asa ci sono, oltre la consueta discarica dell’Inviolata, anche l’officina che ripara i mezzi – ormai “vecchi” e con diversi “acciacchi” da “curare” spesse – chiede il saldo delle fatture, per non parlare dei dipendenti – che ancora non vedono lo stipendio di maggio – ed il distributore. In questo fine settimana già un paio di mezzi avrebbero finito il carburante e da martedì altri potrebbero esaurire la riserva.
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