L’immondizia resta per strada e la politica, dopo un lungo surreale silenzio torna a farsi largo e a dire la sua. Dopo il Pd, intervenuto sulla crisi che ha messo in ginocchio la città, invasa da giorni dai sacchi della spazzatura, ora tocca a Sel che chiede un intervento da parte del Commissario per risolvere non solo l’emergenza ambientale ma anche quella sociale, legata agli stipendi non ancora pagati degli operai. “Sono note le cause che hanno portato a tutto questo. La crisi di liquidità in cui versano le casse dell’azienda, gli elevati costi del conferimento in discarica, l’assenza di un piano industriale, un ambito territoriale non ottimale, sono le più rilevanti”, fanno sapere dal gruppo che respinge al mittente le accuse di chi tra le cause del dissesto che ha colpito la spa indica anche il passaggio dalla TARSU alla Tia. “Sostenere che tra queste cause ci sia il passaggio dall’imposta TARSU alla Tariffa Tia, con il carico di evasione che si è portato dietro, vuol dire innanzitutto trovare una giustificazione a comportamenti illegittimi ed immorali e poi disconoscere i risultati che proprio quel passaggio ha consentito di raggiungere. Scindere il bilancio comunale da quello dell’ASA Spa e attenuare i vincoli del patto di stabilità, hanno consentito all’intera città di avvantaggiarsi di spese sociali ed opere pubbliche che ne hanno cambiato la qualità della vita”. E continuano: “Il gioco della polemica e della propaganda non ci interessa, perché ci allontana dal trovare le soluzioni necessarie ad affrontare una crisi pericolosa. Pericolosa per i lavoratori a rischio di licenziamento. Pericolosa per la qualità del vivere cittadino. Lavoro ed ambiente. Dietro l’angolo ci aspetta una piccola ILVA tiburtina”. Tra le richieste fatte al commissario prefettizio, che guida il comune da poco più di due mesi, quella di approvare il contratto di servizio, fermo al 2006, e il piano industriale.
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