Tivoli: ancora emergenza rifiuti. Dopo lo sciopero, “chiude” la discarica
Finisce lo sciopero dei dipendenti dell’Asa, ma la discarica chiude i battenti. Continua l’emergenza rifiuti a Tivoli e la situazione si fa sempre più drammatica. Cresce l’ira dei tiburtini che, sfruttando i social network, si sfogano mostrando “eloquenti” foto dei cumuli di spazzatura. Da palazzo San Bernardino si lavora ad oltranza per far riaprire i […]
Finisce lo sciopero dei dipendenti dell’Asa, ma la discarica chiude i battenti. Continua l’emergenza rifiuti a Tivoli e la situazione si fa sempre più drammatica. Cresce l’ira dei tiburtini che, sfruttando i social network, si sfogano mostrando “eloquenti” foto dei cumuli di spazzatura.
Da palazzo San Bernardino si lavora ad oltranza per far riaprire i battenti dell’Inviolata già da questa mattina, ma non è detto che la Commissaria prefettizia – che ha subito coinvolto il Prefetto – ci riesca.
Lunedì, infatti, era l’ultimo giorno di sciopero dagli straordinari dei lavoratori dell’Asa. La speranza dei cittadina era che la raccolta potesse subito riprendere regolarmente, così da far tornare alla normalità la situazione. Invece è arrivato un “nuovo” colpo di scena.
L’Eco Italia 87, la società che gestisce la discarica dell’Inviolata di Guidonia, ha scritto all’Asa ed al Municipio di non sapere nulla della procedura di rinegoziazione del debito. Quindi, come annunciato lo scorso maggio, avrebbe rimandato indietro i camion se entro lunedì 16 non si provvedeva a saldare il debito o non si sottoscriveva un piano di rientro.
L’Eco Italia 87 ha scritto all’Asa, venerdì scorso, di essere venuta a conoscenza della richiesta di ristrutturazione del debito solo con la risposta della Municipalizzata ad una lettera inviata dalla stessa Eco Italia lunedì 10. “Non si comprende – scrive la società di Manlio Cerroni – sulla base di quali presupposti l’Asa abbia presentato, senza alcun coinvolgimento della Eco Italia 87, l’asserito ricorso alla ristrutturazione del debito”.
“Non è vero – ha replicato Carlo Valentini, presidente dell’Asa – ne erano a conoscenza già dalla riunione in regione del 6 maggio che questa era la nostra intenzione. Ho personalmente parlato col rappresentante dell’Eco Italia”.


