Subiaco: i sindaci della Valle dell’Aniene lavorano per salvare il distretto sanitario
Si appellano direttamente al presidente della Regione Lazio, i Sindaci della Valle dell’Aniene hanno chiesto un incontro a Nicola Zingaretti per salvare il distretto sanitario di Subiaco. I primi cittadini dell’alta valle dell’Aniene, riuniti in conferenza straordinaria presso l’aula consiliare di Olevano Romano, hanno deciso di parlare direttamente con il Governatore del Lazio e con […]
Si appellano direttamente al presidente della Regione Lazio, i Sindaci della Valle dell’Aniene hanno chiesto un incontro a Nicola Zingaretti per salvare il distretto sanitario di Subiaco.
I primi cittadini dell’alta valle dell’Aniene, riuniti in conferenza straordinaria presso l’aula consiliare di Olevano Romano, hanno deciso di parlare direttamente con il Governatore del Lazio e con il direttore generale dell’Asl Roma G, Nazareno Renzo Brizioli.
“Non è possibile – hanno spiegato i sindaci – da parte dei cittadini della Valle dell’ Aniene e degli amministratori che li rappresentano accettare la soppressione del Distretto Sanitario G4. Dopo la vicenda che ha visto il ridimensionamento dell’ospedale Angelucci è indispensabile che l’Asl Roma G, in sede di redazione dell’atto aziendale lavori per garantire il mantenimento e la funzionalità del Distretto Sanitario RMG/4. È opportuno che si definisca l’individuazione della dimensione territoriale del distretto mediante il ripristino del precedente assetto territoriale, che vedeva la coincidenza del Distretto Sanitario G4 con la Decima Comunità Montana dell’ Aniene”.
Potrebbe essere questo un tentativo, quindi, di superare la soglia di 40 mila abitanti necessaria per far sopravvivere il distretto sanitario, che oggi sarebbe fermo a “quota” 36 mila.
“Auspichiamo – aggiungono i Sindaci – il mantenimento della peculiarità specifica del Distretto di Subiaco quale ambito territoriale montano, al fine così di evitare ulteriori disagi alla popolazione della Valle dell’Aniene. Sicuri della ragionevole condivisione che non può essere sempre il medesimo territorio a subire tagli e il ridimensionamento dei servizi, che comportano una penalizzazione della qualità della vita dei cittadini dei comuni che nel territorio vivono”.

