Il colpo di scena alla fine è arrivato con il caldo di luglio. Tra bagagli ed ombrelloni a giungere a destinazione è la sentenza con cui il Consiglio di Stato ha rispedito al Tar la vicenda che dodici anni fa portò alla privatizzazione della Acque Albule spa, la società partecipata che gestisce le Terme di Roma. Una storia controversa che nel 2002 spinse Massimo Messale, Carlo Centani, Giancarlo Meridiani, Franco Poggi, Giuseppe Panei e Umberto Falifigli, a chiedere al Tribunale amministrativo di fare luce sull’iter di vendita del 40% delle azioni della società, andate con un bando di gara ad evidenza pubblica alla Sirio Hotel srl. Allora alla guida della Città dell’Arte c’era Marco Vincenzi, che per la municipalizzata era stato anche direttore sanitario. Il ricorso però fu respinto perché non notificato alla stessa società che un tempo apparteneva totalmente al comune. A rimettere in discussione tutto il pacchetto però è stato il Consiglio di Stato che lo scorso 25 luglio ha annullato la sentenza impugnata e rimesso capra e cavoli al Tar del Lazio quale giudice di primo grado.
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