Continua il braccio di ferro per far riaprire i “laghetti” del Barco. Ad essere ripetute le analisi sulle acque che più di un mese fa hanno portato alla chiusura dei cancelli dei quattro stabilimenti che si trovano a Tivoli Terme.
In queste settimane i legali di Bambù, Parco Tivoli, H2SO e Eden hanno ribadito in più di un’occasione che “le acque sono state analizzate come se dovessero essere potabili, mentre dovevano essere considerate per balneazione”, motivo per cui andavano ripetute utilizzando criteri diversi. Ieri il faldone con i nuovi risultati ha varcato la soglia della Procura, “le acque risultano perfettamente balneabili”, ha dichiarato l’avvocato di Bambù, Vittorio Messa. I sigilli per le piscine sono arrivati a seguito delle analisi svolte dall’Arpa Lazio per conto della Asl RmG che avevano rilevato la presenza di “elevatissimi indici di contaminazione batterica” e arsenico, portano all’ordinanza con cui il commissario prefettizio, Alessandra de’ Notaristefani di Vastogirardi, ha chiuso i cancelli delle attività.
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