Tivoli: dopo i terremoti si lavora per aggiornare il piano di protezione civile fermo al 2002

Le scosse di terremoto di agosto hanno svegliato Palazzo San Bernardino, a distanza di 11 anni si è cominciato a lavorare all’aggiornamento del piano di protezione civile comunale. Redatto nel 1999, guarda caso dal Commissario prefettizio che venne dopo la sfiducia al Gallotti “primo mandato”, ed aggiornato nel 2002, oramai è ampiamente superato. Il documento, […]

Tivoli: dopo i terremoti si lavora per aggiornare il piano di protezione civile fermo al 2002

Le scosse di terremoto di agosto hanno svegliato Palazzo San Bernardino, a distanza di 11 anni si è cominciato a lavorare all’aggiornamento del piano di protezione civile comunale.

Redatto nel 1999, guarda caso dal Commissario prefettizio che venne dopo la sfiducia al Gallotti “primo mandato”, ed aggiornato nel 2002, oramai è ampiamente superato. Il documento, che dovrebbe indicare tutti i tipi di calamità che potrebbero presentarsi a Tivoli – dai terremoti agli incidenti chimici –, le aree di raccolta e le zone in cui allestire le tendopoli oltre a specificare compiti ai funzionari del comune, alle forze dell’ordine e alle associazioni di protezione civile.
Il piano del comune di Tivoli, ad oggi, prevede punti di raccolta dove sono stati costruiti parcheggi multipiano, piazzale Matteotti, o interrati, piazza Massimo. Nella “catena di comando” figurano dirigenti che non lavorano più per il comune o deceduti. Anche tra le associazioni che dovrebbero intervenire ci sono stati dei cambiamenti – se ne sono aggiunte altre nel corso del tempo, ma tutto questo non compare.
“Il Piano di protezione civile è fondamentale e quello che c’è è vecchio e superato in tutte le parti – ha commentato il commissario prefettizio Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi – c’è tutto il profilo organizzativo da rivedere. Ho dato mandato agli uffici di aggiornare le parti di loro competenza e poi ho già incontrato, ed incontrerò nuovamente a breve, le associazioni di protezione civile a cui ho chiesto di collaborare con noi per questo aggiornamento e di darci il loro contributo”.
Non tutto l’aggiornamento, però, può essere fatto con le risorse del Municipio, servirà anche l’intervento di un tecnico ma, per questo, bisogna fare i conti con le casse “vuote”. “Prima di dare l’incarico al tecnico – ha aggiunto il Commissario – dovremo approvare il bilancio e vedere quanto abbiamo a disposizione”.

Testo da visualizzare in slide show